Tornano “Le rivoluzioni nell’arte”

Se la qualità dipende anche dal tempo, non c’è dubbio sulla rassegna “Le rivoluzioni nell’arte” al via da domani, giovedì 14 novembre, nella sala Eligio Cacciaguerra, in viale Bovio 72, a Cesena.

L’evento, promosso da Endas Cesena e Adarc in collaborazione con il Credito cooperativo romagnolo, è giunto alla sua 23esima edizione più in forma che mai.

Il pubblico non manca, favorito anche dalla possibilità di raggiungere agevolmente la sala messa a disposizione dal Credito cooperativo romagnolo, e dotata di attrezzature come schermi e ampie sedute per seguire agevolmente le conferenze.

Così ha detto nel presentare l’iniziativa stamane alla stampa, il presidente di Adarc, Associazione di artisti cesenati Arnaldo Gallinucci. Con lui, alla sala Cacciaguerra, c’erano anche il segretario di Adarc Luciano Cantoni, il presidente del Credito cooperativo romagnolo Valter Baraghini, Maurizio Ravegnani di Endas e il professor Marco Vallicelli, relatore.

Nata per iniziativa di Maurizio Ravegnani, la rassegna ha raccolto la collaborazione di Adarc sette anni fa e da quattro anni si svolge nella sala di viale Bovio. Sinergie felici che rendono l’evento apprezzato e seguito da un folto pubblico di persone che si avvicinano all’arte, anche per il taglio divulgativo che i promotori hanno voluto adottare da sempre.

Il tema è trasversale e innovativo, ha spiegato il professor Vallicelli, per come tradizionalmente si tratta la storia dell’arte. Quest’anno tre delle sei serate saranno rispettivamente dedicate al vino nell’arte (giovedì 12 dicembre), al cane nell’arte (giovedì 27 febbraio) e al bambino nell’arte (giovedì 16 aprile 2020).

Chi è amico del cane, estimatore del vino o amante dei bambini certamente si avvicinerà a queste serate, da vivere insieme a chi invece coglierebbe comunque l’occasione per non perdersi le lezioni di Marco Vallicelli che da 23 anni passa il suo sapere al pubblico della rassegna.

“L’arte – ha detto Vallicelli – è prima di tutto relazione. Incontrare l’arte significa prima di tutto incontrare persone, storie, eventi. Io stesso parlando d’arte, comunico prima di tutto me stesso e la più grande soddisfazione è sentirmi dire da qualcuno ‘ho capito’. Capire l’arte significa essere entrati in relazione”.

Gli altri tre eventi in programma riguardano autori la cui presenza ha segnato un “punto di non ritorno” per la storia dell’arte, da proseguito il professore.

Si inizia da Giotto, in programma domani giovedì 14 novembre, l’artista che ha fissato con la sua pittura categorie da cui non chi è arrivato dopo non ha potuto prescindere.

Il 16 gennaio si parlerà di come Guido Reni e Guercino abbiano lasciato un segno dominante a Roma nel seicento. “Si tratta dei due pittori più tecnicamente dotati di tutta la storia della pittura”.

Si chiuderà la triade il 26 marzo con il genio di Picasso, re delle avanguardie che ebbe l’arditezza di dire “io non cerco, io trovo”.

L’appuntamento è alle 20,45, ingresso libero.

Di seguito Il dono del mantello a un povero, di Giotto e Donna seduta (Ritratto di Marie Therese) di Picasso