Il Pug Cesena-Montiano nel tempo della fine dell’urbanistica

Cubature, previsioni di sviluppo demografico, destinazione d’uso. La terminologia in uso in materia di Prg, anche questa sigla più che obsoleta, è da rottamare. Siamo nell’era della “fine dell’urbanistica” e i nuovi metodi di programmazione del territorio, condensati nei Pug, non immaginano ciò che sorgerà ma, dato l’esistente, come trasformare e adattare la realtà ai bisogni del presente.

Stamane, all’interno dell’Ex mulino, a Cesena, i sindaci di Cesena Enzo Lattuca e di Montiano Fabio Molari, l’assessore alla Programmazione e attuazione urbanistica del comune di Cesena Cristina Mazzoni e la dirigente del settore Governo del territorio Emanuela Antoniacci hanno presentato alla stampa l’avvio del processo di formazione del Pug, il Piano urbanistico generale intercomunale Cesena-Montiano.

Rispetto all’ultimo prg che risale agli anni 1999/2000, siamo in un’altra epoca, con tutt’altre prospettive sia in termini di espansione della città che rispetto al mercato edilizio, ha esordito il sindaco Lattuca.

E infatti, le linee direttrici che ispirano la formazione del Pug e che sono delineate dalla Legge regionale 24/2017 (che va a sostituire la precedente 20/2000) parlano di uso del suolo a saldo zero, di rigenerazione partecipata, di nuove idee dell’abitare, di rivoluzione della mobilità. Un altro mondo, un’altra epoca, un altro paradigma in cui, ha spiegato l’assessore Mazzoni, si delinea una stagione urbanistica che abbracci le trasformazioni sociali e ambientali profonde e veloci che sono in atto, per cercare nuove logiche di trasformazione urbana, superare la riqualificazione strettamente edilizia, tracciare percorsi che tengono conto anche delle dinamiche sociali ed economiche.

Tradotto, bisognerà essere capaci di promuovere la coesione sociale, la qualificazione dei servizi e degli spazi pubblici, la mobilità sostenibile e l’accessibilità, le esigenze abitative, la tutela del territorio. Direttiva chiave, quella della rigenerazione e completamento degli ambiti urbanizzati dismessi o non più confacenti a criteri di vivibilità, sicurezza ed efficienza, contrastando la dispersione insediativa e perseguendo la riduzione dei consumi energetici.

La strategia, ha detto l’assessore, è al cuore del nuovo piano, e il tempo. Il Pug non proporrà un disegno atemporale e statico ma una logica dinamica, flessibile.  A dargli forma, l’Ufficio di piano che sarà appositamente costituito.

Contento del percorso il sindaco di Montiano Fabio Molari, ex militante dei Verdi che ha saluta con favore la nuova sensibilità green alla quale si dovranno richiamare i Pug (“finalmente siamo usciti dal periodo della costruzione selvaggia sulle nostre colline”) e “grato” a Cesena che ha sempre aiutato Montiano, troppo piccola per fare da sola.

Quello che succederà nell’immediato, ha dettagliato la dirigente Antoniacci, è l’avvio a partire dal prossimo gennaio, del percorso di partecipazione. I cittadini, le imprese, le professioni e il terzo settore saranno invitati a conoscere e condividere il processo di programmazione urbanistica, con incontri inizialmente frontali, per una prima fase di informazione e comunicazione, e successivamente anche laboratoriali e mirati su alcune aree strategiche. A sorvegliare tale percorso, un garante della partecipazione – figura prevista dalla legge stessa – individuata nella persona di un professionista esterno, Elena Farnè.

Partirà il percorso di partecipazione e condivisione, si analizzeranno i bisogni di quella zona della città, si cercherà di immaginare e poi adattare l’esistente.

L’obiettivo è giungere all’approvazione del Pug entro il 2021. Un calendario serrato, specie se si pensa che non ci sono precedenti cui riferirsi, Cesena è pioniera.

Abbandonata la logica delle previsioni demografiche – “dovessimo partire da lì – ha commentato il sindaco Lattuca – ci sarebbe da demolire anziché da costruire” – non ci dobbiamo chiedere adesso cosa diventerà, per esempio, il suggestivo rudere dell’ex Mulino di via dei Mulini.

 “L’ambizione – ha concluso il sindaco – è che questo lavoro possa avere un arco temporale di vent’anni”. Ma la legge non da un tempo al Pug, chiede “solo” di gestire le domande che il tempo porrà.