Dall'Italia
Nuovo orario dei treni, disagi per i piccoli Comuni
“A chi ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”. Che la Regione e Trenitalia, nel predisporre il nuovo orario dei treni, abbiano pensato (fraintendendone il senso, ovviamente) al Vangelo di Matteo?
Gli orari delle nuove corse, in vigore dal 9 dicembre all’8 giugno prossimo, fanno sorridere i viaggiatori diretti ai grandi centri scontentando quelli che si servono di stazioni minori. Così i pendolari Ravenna-Bologna hanno visto i loro viaggi accorciarsi di 10 minuti, a scapito dei Comuni della Bassa Romagna (come Lugo) che perdono fermate.
Chi risiede a Faenza, Forlì o Cesena ha nuove possibilità di raggiungere Bologna (in orari prima non coperti) a danno però di chi deve raggiungere i piccoli Comuni dell’hinterland bolognese. È il caso di un nostro abbonato, pendolare tra Cesena e San Lazzaro di Savena.
“Se prendo il solito treno non ho un allungamento della durata del viaggio – ci spiega – ma chi percorre la mia stessa tratta, ed è diretto a stazioni minori come Savignano o Santarcangelo, deve effettuare più cambi. Un amico pendolare che deve scendere a Santarcangelo ha visto il proprio viaggio allungarsi da un’ora e mezza a due ore. In certi orari deve effettuare addirittura tre cambi, andando a Rimini per poi tornare indietro”.
Questo perché, col vecchio orario, i treni in partenza da Bologna e diretti a Ravenna (uno all’ora) fermavano nelle stazioni intermedie. Così i viaggiatori dell’area metropolitana bolognese, come San Lazzaro o Castel San Pietro terme, potevano salire su quei treni e prendere una coincidenza a Castel Bolognese (prima che il treno svoltasse per Ravenna) per proseguire con quella verso il forlivese o il cesenate.
Il nuovo orario invece, per velocizzare i Bologna-Ravenna, ha cancellato tutte le fermate intermedie tra Bologna e Imola: “Quel treno ha mantenuto la coincidenza a Castel Bolognese – spiega il nostro abbonato – ma chi si trova tra Bologna e Imola non può più prenderlo. Al suo posto ci sono ora dei treni Bologna-Imola (Servizio ferroviario metropolitano, NdR), che non hanno una coincidenza pronta a Imola. La settimana scorsa siamo andati a parlare con il sindaco di San Lazzaro, spiegandogli il problema. Lungo la direttrice della via Emilia ci sono tante stazioni e non tutti vanno a Bologna”.
Problemi simili, ma più limitati, sono avvenuti sulla linea tra Ravenna e Rimini (che interessa Cesenatico e Gatteo). Qui sono state triplicate le corse dirette per Bologna, via Ravenna, ma alcuni spostamenti d’orario hanno penalizzato oltremodo gli studenti che gravitano sul riminese.
Sul tema sono state presentate delle interrogazioni in Regione, discusse lunedì scorso in Assemblea legislativa. Il servizio ferroviario regionale, infatti, da anni è di competenza delle Regioni che lo programmano e pagano Trenitalia per effettuarlo. L’assessore alla Mobilità Raffaele Donini si è detto anche pronto, nel caso continuassero le criticità, a richiedere a Trenitalia di tornare ad applicare il vecchio orario.
Dal 2019 la direzione regionale di Trenitalia e Tper (che gestisce le linee minori presenti nel bolognese e in Emilia) dovranno unirsi come gestore unico del trasporto su ferro in regione, così come avvenuto per Trenord in Lombardia (Trenitalia più Ferrovie Nord). Allo stesso tempo saranno rinnovati tutti i regionali esistenti con mezzi di ultima generazione (modelli Pop e Rock).
La promessa della Regione è quella di un miglioramento del servizio. Ma lo stesso era stato garantito anche prima dell’avvio del nuovo orario. Non resterà che tenere i biglietti incrociati.