Dall'Italia
Aeroporti romagnoli: Rimini sorride, Forlì resta al palo
Due aeroporti romagnoli, due storie agli antipodi. Il primo, quello di Rimini, è ripartito a passi piccoli ma costanti dopo la chiusura del 2014. E le previsioni sul Fellini volgono ormai al bel tempo. Mentre il secondo, il Ridolfi di Forlì, continua a prendere polvere da quasi cinque anni dopo un lungo periodo di promesse e speranze tradite.
La chiusura dell’aeroporto di Rimini durò appena cinque mesi, il tempo di lasciare entrare la nuova società di gestione Airiminum 2014 al posto della fallita Aeradria. Dall’aprile 2015 il Fellini è tornato a camminare prima a passo incerto, e poi via via più spedito sino a spiccare il volo. Il 2017 si chiuderà per Rimini con oltre 300mila passeggeri trasportati, lontani dai 920mila del 2011 ma comunque sia una buona base di partenza in attesa del ritorno di Ryanair, annunciato per la prossima estate.
Due giorni fa la società di gestione del Fellini ha ricevuto poi dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) il Certificato di aeroporto per lo scalo riminese (in ottemperanza al Regolamento europeo 139/2014). Il documento certifica che Airiminum 2014 è autorizzata ad operare sul Fellini, attestando inoltre la conformità delle infrastrutture e dell’organizzazione aeroportuale ed operativa del gestore ai requisiti richiesti dalle normative europee.
Pochi giorni prima, in occasione della presentazione di “Destinazione Romagna” alla presenza del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini aveva annunciato iniziative di sostegno al turismo romagnolo, comprensive dell’aeroporto di Rimini.
Sul versante forlivese, al contrario, le uniche a volare fino a oggi sono state le parole. Dopo il fallimento di Seaf (gravata dai debiti seguiti al divorzio con Bologna), e una serie di bandi di concessione andati deserti, a fine 2014 si presentò come salvatore del Ridolfi l’imprenditore americano Robert Halcombe. Ottenuta la concessione, però, l’americano non mosse una foglia, lamentando problemi burocratici. Concessione ritirata, società fallita, tutti di nuovo alla casella di partenza.
L’ultima speranza per lo scalo forlivese è arrivata nell’ottobre scorso quando una cordata di imprenditori ha cominciato a costituire il capitale di una newco pronta a candidarsi per la gestione del Ridolfi: la Aeroporto della Romagna spa. Dopo una partenza a razzo, con la costituzione di oltre metà del capitale rispetto al traguardo fissato in 3,1 milioni, l’entusiasmo si è un po’ raffreddato. E nonostante l’interesse di associazioni di categoria, come Cna Forlì-Cesena, sull’intera operazione è calato il silenzio: “La società si costituirà ufficialmente solo all’uscita del bando Enac – ha spiegato al Corriere Cesenate una fonte interna – nel frattempo proseguono i contatti con azionisti e imprenditori interessati. Aspettiamo l’Enac con fiducia”.
Sollecitazioni all’Enac arrivano, nel frattempo, dal mondo della politica. In Regione il consigliere della Lega Nord Massimiliano Pompignoli ha depositato un’interrogazione alla Giunta. Nel documento si chiede se il Governo regionale sia pronto a sollecitare l’Ente nazionale per l’aviazione civile al fine di “indire in tempi brevissimi un bando di natura commerciale necessario all’affidamento dello scalo aeroportuale di Forlì”.
“La pubblicazione del bando è attesa da mesi. Tuttavia, nonostante l’interessamento di una cordata di imprenditori locali e il sostegno di vari enti, fra cui la Regione Emilia-Romagna, si è ancora ad un punto morto”.
Sullo stesso tema è intervenuto anche il cesenate Enrico Sirotti Gaudenzi, membro del coordinamento regionale di Forza Italia: “Al momento sembra che una cordata di imprenditori romagnoli, di grande spessore nell’economia locale, sia concretamente interessata al futuro bando di gara per la gestione del Ridolfi, ma l’Enac, purtroppo, non ha ancora provveduto alla sua pubblicazione, attesa per fine settembre-inizio ottobre. Forza Italia Emilia-Romagna, stante l’importanza strategica dell’aeroporto di Forlì per il nostro territorio, chiede quindi all’esecutivo regionale di sollecitare immediatamente l’Enac a indire il nuovo atteso bando di gara: abbiamo già perso troppo tempo e sprecato possibilità”.