Dialogo interreligioso: a Bertinoro l’incontro ebrei-cattolici

“Si è parlato in maniera molto franca e sincera e credo che l’elemento fondamentale sia questo: da una parte, sottolineare l’importanza del dialogo, che non è scontato, e, dall’altra, che il dialogo deve andare in una direzione particolare per sottolineare i punti in comune ma anche approfondire le differenze. Credo che questa sia la vera sfida del futuro. Ovadyah di Bertinoro è stato una delle colonne dell’ebraismo mondiale: essere qui, in questo luogo, mi emoziona”. Lo ha detto ieri il rav. Alfonso Arbib, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana, in occasione dell’incontro riservato a Bertinoro, a cui hanno partecipato rabbini, rappresentanti della comunità ebraica in Italia e vescovi della Conferenza episcopale emiliano-romagnola insieme a responsabili degli Uffici diocesani dell’Emilia-Romagna per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.

“È stato un incontro molto importante – ha sottolineato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e della Ceer, oltre che arcivescovo di Bolognain primis perché la nostra regione dimostra di essere un luogo in cui ci sono già tanto dialogo, incontro e capacità di camminare insieme. Penso che questo sia una indicazione per le nostre diocesi emiliano-romagnole, ma anche a livello nazionale per la Conferenza episcopale perché l’incontro con l’ebraismo, e con il rabbinato in particolare, è fondamentale per la Chiesa cattolica. Dobbiamo lavorare insieme, fare di più un lavoro e un confronto sulla Parola e continuare a far crescere il percorso di collaborazione fra ebrei e cattolici. Credo che studieremo delle iniziative comuni per riaffermare e rilanciare la nostra fede di fronte alle tante sfide della secolarizzazione, della guerra, dell’ambiente, che come credenti ci troviamo a vivere e che possiamo e dobbiamo affrontare insieme, anche con posizioni diverse ma con un cammino comune che ci unisce nella stessa fraternità. Ed è stato significativo aver svolto questo incontro al Museo interreligioso di Bertinoro”.