Dall'Italia
Nidi, aumentano le domande. La Regione mette più fondi
Nei Comuni dell’Emilia-Romagna si è registrato un aumento delle domande per i nidi e la Regione si impegna per accoglierle tutte.
Lo farà stanziando 7 milioni di euro con una misura straordinaria e sperimentale per consentire ai Comuni un primo ampliamento dell’offerta educativa già da settembre, con un contributo di 4.500 euro annui per ogni nuovo posto attivato, e il conseguente abbattimento delle liste di attesa. L’annuncio è stato dato questa mattina a Bologna, in conferenza stampa.
Il finanziamento dell’intervento è reso possibile dall’utilizzo dei nuovi fondi europei. La Regione Emilia-Romagna è la prima ad avere visto approvati dalla Commissione europea i propri programmi operativi sia del Fondo sociale europeo (Fse Plus) sia del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per il settennato 2021-27, a poca distanza dalla firma, il 19 luglio scorso, dell’accordo di partenariato tra Bruxelles e il Governo italiano.
I 7 milioni di euro di fondi europei della misura straordinaria portano le risorse stanziate quest’anno per il sistema integrato di istruzione 0-6 anni a una cifra senza precedenti per la Regione: oltre 60 milioni e 500mila euro.
La Giunta Bonaccini è ora nelle condizioni di accelerare rispetto a uno degli obiettivi dichiarati: trasformare i servizi per l’infanzia in servizi universali, abbattendo progressivamente sia le liste d’attesa sia le tariffe a carico delle famiglie entro il 2025.
Il bando per Comuni e Unioni sarà pubblicato entro il mese di settembre. Gli Enti locali dovranno garantire, alla luce delle risorse aggiuntive previste dalla Regione, di essere in grado di ampliare l’offerta pubblica, oppure di attivare nuovi posti di servizio nido tramite le convenzioni con i privati accreditati, con la clausola che alle famiglie dovrà essere garantita l’applicazione del sistema tariffario comunale.