Dall'Italia
Legambiente: “Troppe concessioni balneari”
Non è facile trovare una spiaggia libera dove prendere il sole. A pesare un mix di fattori: la crescita in questi anni delle concessioni balneari, l’aumento dell’erosione costiera e i tratti di costa interdetti per ragioni di inquinamento. A fare il punto della situazione è Legambiente con il suo rapporto “Spiagge 2022”.
In Italia sono 12.166 le concessioni per stabilimenti balneari secondo i dati del monitoraggio del Sistema informativo demanio marittimo (Sid), effettuato a maggio 2021. Nel Comune di Gatteo, unico in Italia, tutte le spiagge sono in concessione, ma anche a Pietrasanta (Lucca), Camaiore (Lucca), Montignoso (Massa e Carrara), Laigueglia (Savona) e Diano Marina (Imperia) siamo sopra il 90 per cento e rimangono liberi solo pochi metri, spesso in prossimità degli scoli di torrenti in aree degradate.
“Seppure l’approvazione del Ddl Concorrenza abbia portato un’importante novità”, per l’associazione ambientalista “sono ancora molti gli ostacoli da superare per garantire una gestione delle coste attenta alle questioni ambientali”. Da qui Legambiente lancia un pacchetto di cinque proposte affinché, nella prossima legislatura, si arrivi ad avere una legge nazionale per garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge e allo stesso tempo un quadro di regole e un quadro di regole certe che premino sostenibilità ambientale, innovazione e qualità. Cinque i pilastri su cui si dovrà concentrare il lavoro: garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiare la qualità dell’offerta nelle spiagge in concessione, ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge, definire una strategia nazionale contro erosione e inquinamento e un’altra per l’adattamento dei litorali al cambiamento climatico.
Per Legambiente “sarà fondamentale per questo dare gambe ai decreti attuativi del Decreto Concorrenza per far sì che le prossime procedure di affidamento delle concessioni siano finalmente trasparenti”.