Dall'Italia
Naufragio nel Crotonese, aperta al PalaMilone la camera ardente delle 64 vittime
Aperta al PalaMilone di Crotone la camera ardente delle 64 vittime del tragico naufragio avvenuto domenica 26 febbraio. Tanti i semplici cittadini che hanno raggiunto l’area del palazzetto dello sport crotonese, al cui ingresso campeggiano cartelloni e striscioni. “Silenzio e giustizia per le vittime del mare”, hanno scritto i tifosi del Crotone. Alcuni cartelloni sono stati realizzati anche dagli allievi delle scuole. Ed è costante l’omaggio floreale. In molti, infatti, hanno voluto recare un mazzo di fiori in onore delle vittime. A Crotone questa mattina anche i sindaci dei Comuni del comprensorio, che hanno omaggiato i defunti.
All’interno del palazzetto ancora commozione e silenzio, interrotto solo dalla preghiera comune di monsignor Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Crotone-Santa Severina, e dell’imam. Il presule ha guidato la preghiera del Padre Nostro e dell’Eterno riposo.
Presente anche Antonio Ceraao, sindaco di Cutro, il luogo della tragedia: “Chiunque ha bisogno di aiuto e soccorso va aiutato, ovunque si trovino, come e dove vivere la loro vita è un problema successivo. Ma questo è un problema globale. Dobbiamo piangere e avere rispetto di quelli che ci hanno lasciato, ma andiamo avanti: pensiamo a come evitare in futuro ciò che è avvenuto. I riflettori non si devono spegnere”.
“Noi ci battiamo tutti il petto perché è chiaro che c’è una corresponsabilità e una responsabilità sociale in quello che è avvenuto e tutto dovrà essere considerato con attenzione – ha detto l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina -. Però, ci vorrebbe anche, almeno in questo momento, che ci fosse una tregua dalle polemiche e si sperimentasse dentro di sé quella umanissima pietà per le persone che sono morte, per le famiglie straziate dal dolore”.