Covid e rientro a scuola: Redaelli (Fism) al Sir, “siamo pronti, riapriremo con tutte le precauzioni. Ad oggi non segnalati positivi tra il personale”

“Le nostre scuole associate hanno seguito tutti i protocolli previsti dalla normativa vigente per la sicurezza e sono pronte a ripartire. Molti istituti stanno facendo la sanificazione di tutti locali per riaccogliere i bambini per la data prevista cioè per il 10 gennaio”. Lo dice all’agenzia Sir Giampiero Redaelli, presidente nazionale della Fism – Federazione italiana scuole materne, realtà presente in tutte le regioni italiane con 9mila strutture educative, circa 500mila bambini e bambine e 40mila dipendenti. “Ovviamente – aggiunge alla luce dell’aumento dei contagi legati alla variante Omicron – riapriremo con tutte le precauzioni possibili. Proprio in questi giorni abbiamo fatto richiesta delle mascherine Ffp2 come previsto dal Ministero e ci atterremo a tutte le regole”. Alcuni dirigenti di istituti di grado superiore sono preoccupati del rischio di carenza insegnanti a causa del Covid. “Noi – riprende il presidente Fism – abbiamo registrato qualche caso di positività prima del 23 dicembre, ma a oggi non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione in questo senso. In teoria, non essendo arrivata segnalazione specifica, ci auguriamo un andamento ‘normale’ per quanto possibile. Il nostro personale è al 99% vaccinato. Chi era in scadenza ha già ricevuto la terza dose, un ulteriore elemento di sicurezza e di attenzione per tutta la comunità educante”.

“Tutti auspichiamo di tornare in classe entro il 10 gennaio perché i ragazzi hanno bisogno di normalità, ma al primo posto va messo il loro benessere, il loro stare bene. Io sono a favore del vaccino, e l’ho sempre sostenuto, ma per il benessere dei minori si deve evitare qualsiasi discriminazione tra chi è vaccinato e chi no. Non è giusto che bambini e ragazzi, che hanno già pagato un prezzo altissimo alla pandemia, si trovino a pagare anche le conseguenze di una decisione assunta dai loro genitori e di cui non hanno alcuna responsabilità”.  Non usa mezzi termini Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae – Federazione istituti di attività educative, interpellata dal Sir sul rientro in classe dopo le vacanze natalizie. Dopo il no del governo all’ipotesi di uno slittamento, tra il 7 e il 10 gennaio gli alunni di tutte le regioni torneranno fra i banchi. Scuola in presenza dunque, ma Kaladich non si nasconde alcune difficoltà, invita a non “fare proclami” e a guardare con realismo “la situazione effettiva”. La sua proposta è piuttosto quella di chiedere agli studenti un tampone prima del rientro, “ma occorre saperlo in tempo per potersi organizzare. Alcune scuole riaprono il 7 gennaio”. La presidente Fidae esprime inoltre preoccupazione per la presenza effettiva dei docenti: “In linea di principio va bene dire tutti a scuola, ma ieri ho partecipato a un incontro a livello ministeriale per altri motivi, nel corso del quale un dirigente ha segnalato di avere ricevuto diverse comunicazioni da parte di docenti positivi”. C’è insomma il rischio di una carenza di insegnanti colpiti da Omicron. “Non ho dati precisi, ma da quello che sento occorre guardare la situazione effettiva con concretezza e buon senso. Anche i mezzi di trasporto potrebbero essere a rischio; molti autisti sono positivi”. Insomma, conclude Kaladich, “tutti noi auspichiamo la scuola in presenza ma non mettiamoci il paraocchi. Non so se e per quanto tempo saremo in grado di garantirla”.