Dall'Italia
Macfrut torna in primavera e segna già tutto esaurito
«Se c’è una cosa che caratterizza questo Macfrut è l’ottimismo. In fiera, lo vedrete, si toccherà con mano. È la prima volta da oltre dieci edizioni che abbiamo riempito tutti gli spazi. Non c’è più alcun posto disponibile». Il presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini, si è mostrato assai soddisfatto questa mattina alla presentazione del più importante evento ortofrutticolo italiano, avvenuta a Vignola (Modena) tra filari di ciliegi. Location niente affatto casuale, dato che Macfrut ospiterà proprio il forum internazionale della ciliegia, punto di riferimento mondiale per gli studiosi di questo frutto.
Dal 4 al 6 maggio, nel quartiere fieristico di Rimini saranno presenti 800 espositori, 500 buyer accreditati e tutti i principali attori del settore. Di questi, un quarto viene dall’estero. Oltre al citato Simposio della ciliegia, la fiera ospiterà il primo salone Europeo dedicato a Spezie ed erbe officinali, mentre nelle cosiddette “aree dinamiche” ci saranno spazi dedicati a droni e robot da impiegare nei campi.
Quest’anno la fiera torna in primavera, dopo un’edizione in presenza nel settembre 2021 ed una online nel 2020 (entrambe per le difficoltà legate al Covid). E lo fa in un momento in cui l’export di ortofrutta italiana ha toccato la cifra record di 5,5 miliardi di euro (dati 2021 in crescita del 6 per cento sull’anno precedente) nonostante tante difficoltà.
«Veniamo da tre anni molto difficili – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi –: un 2019 segnato dalla cimice asiatica, il 2020 e il 2021 da gelate tardive molto pesanti, che hanno portato distruzioni fino all’80 per cento delle colture. Ma il comparto è messo bene e guarda con speranza al futuro. La stagione attuale, siccità a parte, sta andando bene. Ci sono tutte le condizioni per tornare ai numeri precedenti alle crisi degli ultimi tre anni, quando la Produzione lorda vendibile in Emilia-Romagna era pari a un miliardo di euro, contro i 600 milioni attuali. La caratteristica tipica di noi emiliani e romagnoli è quella di non scoraggiarsi mai di fronte a problemi e imprevisti, trovando strade, soluzioni e risposte insieme. Proprio come questa fiera, frutto di collaborazione a tutti i livelli tra diversi componenti, pubbliche e private».
Sul tema siccità è intervenuto Francesco Vincenzi, presidente di Anbi (associazione consorzi di bonifica), che ha ricordato come tra fondi nazionali ed europei siano in arrivo risorse per quasi 600 milioni di euro per la realizzazione di nuovi invasi, rinnovare gli impianti e favorire la micro-irrigazione.
Macfrut, tra convegni specializzati, occasione d’affari e prove pratiche, è la vetrina di tutta l’ortofrutta italiana, non solo della produzione ma dell’intera filiera. Un aspetto, questo, che è stato rimarcato dal direttore dell’Agenzia Ice (Commercio estero) Roberto Luongo: «Abbiamo già un budget consistente a disposizione ma siamo pronti ad altri investimenti per fare del Macfrut la fiera mondiale della filiera ortofrutticola. Nessun altro Paese ha tutta la propria filiera nazionale in fiera, dalle macchine per la raccolta, alla trasformazione, fino all’imballaggio e alla conservazione. Tutto il mondo deve poter dire: andiamo a Macfrut, a Rimini, perché quello è l’appuntamento mondiale del settore».
Una sfida raccolta da Piraccini, che prima di puntare alla conquista del mondo pensa per gradi e si pone una tappa intermedia: «Finora abbiamo lavorato per fare del Macfrut un evento irrinunciabile per l’intera filiera. Quella è la nostra forza, lì come italiani siamo i numeri uno. Ora vogliamo diventare entro tre anni la più importante fiera del settore in Europa. Tutti assieme ce la possiamo fare».
***Il prossimo numero di AgriRomagna del 28 aprile, inserto mensile del Corriere Cesenate sui temi dell’agricoltura, alimentazione e ambiente, sarà tutto dedicato all’edizione 2022 di Macfrut
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