Dall'Italia
Giovanni Toti ai domiciliari per corruzione, la Procura: “Scambio di favori anche con Esselunga”
Stamattina, il governatore ligure Giovanni Toti si trovava in un albergo a Sanremo, quando è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, per essere condotto ai domiciliari nel suo appartamento di Genova. Il governatore era atteso da una serie di impegni istituzionali a ponente, compresa una conferenza stampa con l’imprenditore Flavio Briatore.
Diverse le perquisizioni in corso a Genova, nelle sedi della Regione Liguria, in via Fieschi e piazza De Ferrari, e nell’appartamento di Toti a Piccapietra. Il governatore, uscendo dal suo alloggio con i finanzieri ha detto ad alcuni giornalisti che attendevano all’esterno del palazzo: “Non posso dire niente, lo sapete”. Secondo il suo staff, Toti, assieme all’avvocato Stefano Savi (lo stesso difensore dell’ex sindaco di Genova, Marta Vincenzi) sta seguendo l’evolversi della vicenda “con tranquillità”.
ARRESTATO ANCHE AD IREN PAOLO EMILIO SIGNORINI
Non solo il governatore ligure Giovanni Toti. Nella maxi indagine della Procura di Genova e dalla Guardia di finanza sono coinvolte altre nove persone destinatarie di misure coercitive e interdittive. L’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, è stato arrestato e condotto in carcere con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il noto imprenditore portuale ed ex presidente del Genoa, Aldo Spinelli, è destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari accusato di corruzione nei confronti del governatore Toti e dell’ex presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini. Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e il figlio Roberto, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per 570.000 euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati. Divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale anche per il figlio di Aldo Spinelli, Roberto, accusato di corruzione nei confronti del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
DOMICILIARI A CAPO GABINETTO TOTI PER “AVER AGEVOLATO COSA NOSTRA”
Nell’ambito della maxi indagine della Procura di Genova, il capo di gabinetto del governatore ligure Giovanni Toti ed ex sindaco di Portovenere, Matteo Cozzani, è stato condotto agli arresti domiciliari con l’accusa di “corruzione elettorale” con l’aggravante mafiosa, per aver agevolato l’attività di Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. Cozzani è accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione. Misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del governatore Toti, per Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga.
Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati del reato di corruzione elettorale con l’aggravante mafiosa, commesso al fine di agevolare l’attività di Cosa nostra. Stessa accusa per Venanzio Maurici, per cui scatta l’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. Anche per il presidente di Ente Bacini del porto di Genova, Mauro Vianello, divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini.
PROCURA GENOVA: SCAMBIO FAVORI TRA TOTI-COZZANI E ESSELUNGA
Al governatore Giovanni Toti, per cui sono scattati gli arresti domiciliari, la Procura di Genova contesta di aver accettato dagli imprenditori portuali Aldo e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e aver ricevuto complessivamente 74.100 euro, erogati in diverse tranche al Comitato Giovanni Toti o al governatore stesso. Secondo l’accusa, in cambio il governatore avrebbe garantito una serie di promesse, tra cui: “Trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo in privata; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse, controllata al 55% dalla ditta Spinelli srl, come effettivamente avvenuto a fine 2021. Inoltre, il presidente della Regione avrebbe promesso di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante, come effettivamente avvenuto nel corso del 2022. Ancora, le promesse avrebbero riguardato l’assegnazione a Spinelli di un’area demaniale in uso ad Autostrade per l’Italia e di agevolare l’imprenditore nella pratica del tombamento di Calata Concenter, approvata a fine luglio 2022.
La lista di accuse non finisce qui. Al governatore Giovanni Toti e al suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, viene contestato di aver accettato la promessa dal consigliere di amministratore di Esselunga, Francesco Moncada, di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello pubblicitario esposto su Terrazza Colombo, nel grattacielo genovese di piazza Dante, per la campagna elettorale comunale del giugno 2022, a fronte dell’impegno a sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.
ESSELUNGA NELL’INCHIESTA: FAVORI A TOTI PER SBLOCCO PUNTI VENDITA
Pubblicità elettorale in cambio di sblocco di pratiche di apertura di due punti vendita a Sestri Ponente e Savona. È questa l’ipotesi accusatoria della Procura di Genova che coinvolge Esselunga nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il governatore Giovanni Toti. Secondo la ricostruzione dei magistrati i rapporti con Toti e il suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, li avrebbe tenuti il consigliere di amministrazione del gigante lombardo della grande distribuzione, Francesco Moncada. Il finanziamento illecito al governatore si sarebbe concretizzato nel pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari.I passaggi pagati segretamente da Esselunga a Toti, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero comparsi sul pannello pubblicitario esposto su Terrazza Colombo, nel grattacielo genovese di piazza Dante, per la campagna elettorale comunale del giugno 2022. In cambio Toti e Cozzani si sarebbero impegnati a sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.
Fonte: Agenzia Dire (WWW.DIRE.IT)