Dall'Italia
Bonaccini non è più il presidente della Regione
Stefano Bonaccini non è più il presidente della Regione Emilia-Romagna. Questa mattina, come ha comunicato poco fa alla stampa, il governatore ha firmato la lettera di dimissioni e le ha comunicate alla presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti. Un “atto dovuto”, ha detto, che fa seguito all’elezione al Parlamento europeo, stante l’incompatibilità delle due cariche.
Sono state così attivate le procedure stabilite dallo Statuto Regionale, dove si prevede che la vicepresidente della Giunta regionale, Irene Priolo, assuma le funzioni attribuite al presidente della Regione fino all’insediamento dei nuovi organi.
Con le dimissioni di Bonaccini, la stessa Giunta regionale è decaduta e l’Assemblea legislativa sciolta. Sia la prima sia la seconda rimangono in carica per garantire gli affari correnti e la gestione ordinaria dell’Ente, la cui attività entra così in una fase di affievolimento dei poteri fino allo svolgimento delle prossime elezioni regionali.
Le prossime elezioni si svolgeranno entro massimo cinque mesi dalle dimissioni del presidente. Secondo la legge regionale, il decreto di indizione è adottato dalla vicepresidente della Giunta facente funzioni di presidente entro tre mesi dallo scioglimento dell’Assemblea legislativa, e le elezioni si svolgeranno entro i successivi due mesi. La data verrà decisa d’intesa con il presidente della Corte d’appello di Bologna.
Bonaccini ha ripercorso i risultati raggiunti. “Dal 2014 a oggi l’Emilia-Romagna è la Regione che cresce di più in Italia. I numeri macroeconomici parlano chiaro. In due lustri la forza lavoro è cresciuta di 62 mila unità (+3%), gli occupati sono 130 mila in più (+6,9%), il numero le persone in cerca di occupazione è sceso del 39,2%, il tasso di occupazione 20-64 anni è passato dal 70,7% al 75,9% (quello femminile dal 63 al 69,1%), il tasso di disoccupazione è sceso dal 8,4% al 5%. Inoltre, il Pil è cresciuto dell’11,2% e l’export è cresciuto del 31,8%. Il saldo commerciale regionale è il doppio di quello della seconda Regione, oltre 35 milioni di euro, contro i 19 milioni del Veneto”.
Sulla successione (vedi “Leggi anche”), Bonaccini si è detto sicuro che “Michele De Pascale ha una lunga esperienza amministrativa. Lo conosco molto bene. Ha grandi qualità umane e amministrative. Con lui saremo in buone mani”.