Bonaccini in videoconferenza stampa: “Il 2021 deve essere l’anno della rinascita”

Il presidente della Giunta regionale Stefano Bonaccini arriva in videoconferenza stampa pochi minuti dopo il terribile terremoto che ha colpito la Croazia, avvertito in maniera distinta anche in Italia, Cesenate compreso. “Ci mancava solo il terremoto in questo anno – dice subito in apertura di collegamento con oltre 30 giornalisti su una piattaforma online -. Al 17esimo piano lo abbiamo sentito molto bene. Ovviamente esprimo tutta la vicinanza al popolo croato per questa nuova tragedia”.

“Questo è un anno che non si dimenticherà di certo – aggiunge -. Stavamo per arrivare alla piena occupazione, poi è successo il Covid. Abbiamo firmato il patto per il clima e ora sarà la volta di quello per il lavoro. Il 2021 deve essere l’anno della rinascita e l’anno nel quale sconfiggeremo questa pandemia. Il piano vaccinale è partito (cfr. pezzo a fianco, ndr). Io sono del parere di inserire tra i primi da vaccinare il personale delle scuole, in modo che le scuole non chiudano più. Dobbiamo agire come abbiamo fatto per le vaccinazioni negli asili-nido dove si è superata la soglia del 95 per cento. Col Covid occorrerà arrivare almeno al 70-80 per cento”.

“Questa pandemia ci conferma la centralità della sanità pubblica sulla quale nel prossimo anno investiremo una cifra record di nove miliardi di euro – prosegue il presidente -. E oltre mezzo miliardo di euro andrà in favore delle persone non autosufficienti. Tutte misure per fare ripartire l’economia, come quelle per le Case della salute (cfr. pezzo a fianco, ndr). In programma ci sono tre nuovi ospedali per mezzo miliardo di euro: Piacenza, Cesena e Carpi. E tutto il tema della medicina domiciliare. Io, lo sapete, sarei anche per dare l’ok al Mes. I cantieri che si aprono significano aziende che lavorano”.

E poi i fondi europei alle Regioni. “Sapete che la nostra Regione ha sempre speso tutto. Nello scorso settennato si è trattato di 2,7 miliardi di euro, tutti per investimenti massicci e straordinari, per garantire una ripartenza economica e sociale. Ci daremo da fare anche per quelli 2021-2027. In quattro anni vorremmo dare un posto a tutti negli asili nido. Siamo i migliori in Italia, ma il 30 per cento rimane fuori. E anche qui si parla di strutture da realizzare, cantieri da aprire, posti di lavoro da creare. Negli asili nido già dal prossimo settembre si insegnerà l’inglese”.

“Abbiamo assicurato ristori alle categorie più colpite dalla crisi dovuta al Coronavirus – prosegue nella sua lunga introduzione il presidente della Regione -. Tra questi i taxisti, i maestri di sci, le guide turistiche, gli artisti degli spettacoli viaggianti. Si parla di 10 milioni di euro e di 22 milioni per gestori di bar e ristoranti e altri sette per altre categorie. In tutto sono 40 milioni di euro a fondo perduto, di nostri fondi che ci sono arrivati anche dal governo. Vorremmo più di tutto creare posti di lavoro. Come abbiamo fatto con i nuovi treni regionali. Ora abbiamo la flotta più giovane in Italia e tra le prime in Europa”.

E a proposito di trasporto pubblico, Bonaccini annuncia una novità che andrà a regine entro il 2021. “Sarà gratis per tutti gli studenti delle Superiori, treno o autobus. Per la viabilità, in gennaio ci sarà il via al cantiere per la tangenziale nord di Reggio Emilia. Un lavoro da 200 milioni di euro. Poi penso alla fibra ottica in arrivo in altre 40 scuole e la digitalizzazione di tutte le biblioteche presenti in Emilia-Romagna”.

Tra i temi affrontati ci sono anche il welfare e l’ambiente. “Finanzieremo un bando affitto per altri 11 milioni e mezzo di euro per le famiglie in difficoltà e per l’ambiente arriveremo all’obiettivo di piantare 4 milioni e mezzo di alberi, uno per ogni cittadino. Stiamo lavorando su tanti versanti, ma ciò che riguarda noi vogliamo che venga fatto nel più breve tempo possibile. Già a gennaio verrà attivata una cabina di regia per il patto sul lavoro. Ci occuperemo di semplificazione e lotta alla burocrazia”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Bonaccini dice con soddisfazione che “in un mese e mezzo l’indice Rt è passato da 1,64 allo 0,82. Ma mai cantare vittoria. Abbiamo il dovere di reggere. Al momento nei nostri 645 posti in Terapia intensiva ci sono 220 ricoverati e nei reparti Covid il numero si sta riducendo”.

Sulla scuola fa presente che “l’Emilia-Romagna era pronta a tornare in classe al 75 per cento, ma siamo stati d’accordo, vista l’intesa tra Comuni, Province, Regioni e Stato, a tornare al 50 per cento. Avremo in strada 500 mezzi in più rispetto alla situazione preCovid, avendo fatto ricorso ai privati che ora non stanno lavorando”.

E sui rapporti tra Stato e Regioni, il presidente dice che “si è sempre collaborato alla grande, a parte piccole differenze su singole questioni. Io sarei pronto per un dibattito per una riforma di alcune parti del titolo V della Costituzione. Sulla sanità, che qualcuno vorrebbe riportare appannaggio dello Stato, io dico: venite a vedere in Emilia-Romagna”. Poi aggiunge: “Non si fanno riforme con le interviste sui giornali”.

Infine interviene sul Recovery fund. “Avremo una mole di risorse come nessun altro Paese. Siamo stati i più colpiti e siamo tra quelli che hanno sempre di più creduto all’Europa. Bisognerà dimostrare di saper spendere i 209 miliardi di euro, ma nessun governo può pensare di farlo senza il concorso del territorio. Parlando di infrastrutture digitali (siamo in più indietro in Europa)  e si sostenibilità ambientale, il governo non può pensare al voto di domani, ma deve saper guardare avanti 5, 10, 20, 30 anni. In una parola, bisogna investire sulla qualità e a lungo termine”.