Coronavirus: Conte a Vatican News, “capisco il rammarico per una Pasqua diversa”. “Grati ai vescovi italiani per come hanno accolto le misure restrittive”

“Siamo consapevoli del grande sacrificio che stiamo chiedendo ai fedeli e ai pastori, costretti a celebrare sine populo i riti della Settimana Santa” e “capisco il rammarico che l’intera comunità di fedeli prova nel vivere una Pasqua diversa, lontani dal calore e dall’affetto dei propri cari, impossibilitati a partecipare alle celebrazioni del Triduo, culmine e centro dell’anno liturgico, a cui il nostro popolo è così legato”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in un’intervista all’Osservatore Romano e a Vatican News.

Il premier sottolinea: “Il Governo, che ha costantemente e doverosamente informato la Conferenza episcopale italiana in ogni più delicato passaggio. È grato per il senso di responsabilità con il quale i vescovi italiani, sotto la guida del cardinale Bassetti, hanno accolto queste misure, nella consapevolezza dei beni supremi coinvolti in questo momento così drammatico per la comunità nazionale”.

“Ma sono fiducioso”, afferma Conte: “Dobbiamo augurarci che da questa rinuncia possa nascere una stagione feconda, di cui potremo presto raccogliere i frutti, anche sul piano spirituale”. Riferendosi a “questo tempo sospeso” e a “questo silenzio irreale che avvolge le nostre città”, il presidente del Consiglio invita a guardare “oltre” con “uno sguardo di fiducia e di speranza”.

“L’Unione europea deve essere all’altezza del suo ruolo per affrontare la sfida che ha di fronte in questa fase e per farlo è chiamata a compiere un deciso cambio di passo dal punto di vista politico e sociale”, ha proseguito il presidente del Consiglio.

Secondo il premier, “per chi ha veramente a cuore l’Unione europea, per chi crede in un’Europa unita, forte e solidale, all’altezza della sua storia e della sua civiltà, questo è il momento di compiere passi risoluti, sostenendo e promuovendo tutti i mezzi per la ricostruzione e la rinascita”. “Se vogliamo preservare la nostra casa comune, è il momento di ragionare come una squadra”, ammonisce Conte, per il quale “solo così potremo competere, virtuosamente, con gli altri attori globali nell’immane sfida sociale ed economica che seguirà la crisi sanitaria”.

Il presidente del Consiglio ha posto poi l’attenzione sul fatto che “abbiamo chiesto ai cittadini di essere uniti, è dovere della politica dare l’esempio. Dobbiamo imparare molto da questo periodo”. “A livello internazionale – spiega – tantissimi Paesi hanno dimostrato il loro sostegno all’Italia, inviando personale sanitario, strumentazioni, aiuti”. E, ricordando quanto fatto dal primo ministro albanese Edi Rama, Conte rileva che “questo spirito di solidarietà, la necessità di sostenerci l’uno con l’altro, ci fa riscoprire di essere – nonostante le pur legittime differenze – una grande famiglia, senza steccati”.

“Avverto quotidianamente la sofferenza e il dolore di tante, troppe famiglie che hanno perso i propri cari, che hanno perso il lavoro, che rischiano di perdere fiducia e speranza nel futuro. E avverto, insieme, tutta la responsabilità di decisioni difficili ma necessarie. Come ha osservato il Santo Padre, chi ha l’autorità per compiere queste difficili scelte si può sentire solo”, un messaggio che unito alla richiesta di preghiera “mi ha trasmesso forza”, ha detto ancora Conte nell’intervista.“Nel mio animo – rivela il premier – alberga anche l’orgoglio di guidare un Paese che si sta mostrando una comunità unita, coesa, solidale. Gli italiani stanno dando grande prova di coraggio, compostezza, resilienza. Il mondo ci guarda e ci ammira”.Nell’intervista, Conte rivendica le azioni messe in campo dal governo di fronte all’emergenza, “mettendo al primo posto la salute dei cittadini” e “fronteggiando un virus di cui si conosceva pochissimo”. “Ogni decisione – assicura – è stata presa in scienza e coscienza”. “Verrà il momento, è inevitabile, in cui saremo chiamati a rispondere delle nostre scelte”, prosegue Conte, garantendo che “non mi sottrarrò, cercando alibi o scorciatoie. Ma ora è il tempo di agire insieme ed è necessaria la collaborazione di tutti, sindaci e presidenti di Regione inclusi”.

Il premier elenca poi i provvedimenti presi a sostegno di “chi ha fame” e “delle nostre imprese, piccole e grandi” con interventi “davvero poderosi”. E poi l’attenzione verso i detenuti. Conte poi ribadisce “il sostegno italiano all’appello per un cessate-il-fuoco globale” lanciato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e sostenuto da Papa Francesco. E si dice “fiero e commosso davanti ai gesti di grande abnegazione e generosità a cui stiamo assistendo in questo triste periodo della nostra storia”. “Finita l’emergenza potremo contare su donne e uomini più consapevoli del valore della vita e dell’importanza di dare di più agli altri e alla comunità”, conclude Conte: “Vedo una nuova primavera per l’Italia”.