Dall'Italia
Festa della Repubblica: Mattarella, “la crisi non è terminata”. “Superare l’emergenza verso una solida e duratura ripresa”
“La ricorrenza del 2 giugno coincide quest’anno con un momento particolarmente difficile per il Paese, che si avvia alla ripresa dopo la fase più drammatica dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Le dimensioni e la gravità della crisi, l’impatto che essa ha avuto su ogni aspetto della vita quotidiana, il dolore che ha pervaso le comunità colpite dalla perdita improvvisa di tante persone care, hanno richiesto a tutti uno sforzo straordinario, anche sul piano emotivo. L’eccezionalità della situazione ha determinato difficoltà mai sperimentate nella storia della Repubblica, ponendo a tutti i livelli di governo una continua domanda di unità, responsabilità e coesione”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio ai prefetti d’Italia, in occasione della Festa della Repubblica: “Molte sono state le vittime della malattia fra quanti la hanno affrontata per motivi professionali o per incarichi ricoperti: rivolgo il mio grato, commosso pensiero a sindaci, sanitari, appartenenti alle Forze dell’ordine e a tutti i pubblici dipendenti deceduti a causa del virus”.
“La crisi non è terminata – ribadisce il Presidente – e tanto le istituzioni quanto i cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze e con i traumi prodotti anche nelle dimensioni più intime della vita delle persone. La necessità di frenare la diffusione del virus ha imposto limitazioni alla socialità, sacrificando l’affettività e i legami familiari; i più giovani sono stati temporaneamente privati dei luoghi in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettività, primi fra tutti la scuola e lo sport; distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalità delle persone più deboli, esposte a nuove forme di povertà, deprivazione e discriminazione, quando non di odioso sfruttamento”.
Allo stesso tempo, “la sospensione delle attività produttive e commerciali ha acuito le difficoltà degli operatori economici, rendendoli, inoltre, più esposti e vulnerabili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata; nuove emergenze e incertezze incombono sulle prospettive occupazionali di molti comparti da cui dipendono il benessere e la serenità di intere aree del Paese” ma “il senso di responsabilità e le doti di resilienza che hanno animato le comunità nei momenti più drammatici della crisi vanno ora trasposti in un impegno comune verso gli obiettivi del definitivo superamento dell’emergenza e di una solida e duratura ripresa”.
“La ricorrenza di quest’anno vede l’Italia, insieme alla Comunità Internazionale, impegnata a contrastare una crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, in occasione del 74° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana: “Le Forze Armate, con il loro contributo, si sono dimostrate ancora una volta una risorsa di alta professionalità, dotata di spirito di sacrificio ed efficienza su cui la Repubblica sa di poter contare. I militari offrono quotidianamente testimonianza di generosità e abnegazione attraverso uno sforzo encomiabile nelle corsie degli ospedali, sulle strade e nel territorio per la sicurezza, in cielo e in mare per il trasporto logistico-sanitario”.
“Le precauzioni e le restrizioni, necessarie per fronteggiare la difficile congiuntura sanitaria – aggiunge il Presidente – non consentono di svolgere né la tradizionale sfilata a Roma né le manifestazioni locali, nelle quali è essenziale il contributo delle Forze Armate. I valori di rispetto dei diritti, solidarietà, umanità, che animano costantemente il vostro operato, in Italia e nei teatri di crisi, al servizio della pace, della democrazia e della sicurezza, trovano fondamento nella Costituzione e incontrano la riconoscenza dei nostri concittadini”. “Nel celebrare l’anniversario di fondazione della Repubblica – conclude Mattarella – rivolgo un deferente pensiero a quanti hanno sacrificato la propria vita in Italia e all’estero, in pace e in guerra”.