Dall'Italia
Coronavirus, report monitoraggio: “Criticità resta bassa, con lieve aumento in alcune aree”
In Italia ci sono “meno di 3mila pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere” per Covid-19. Lo sottolinea una nota diffusa poco fa dal Dipartimento della Protezione civile. “Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 19 giugno, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 238.011, con un incremento rispetto a ieri di 251 nuovi casi”, si legge nella nota nella quale si precisa che la Regione Abruzzo ha effettuato un ricalcolo dei casi totali, sottraendo due errati positivi e che la Regione Sicilia ha sottratto dai casi totali 397 unità.
Il numero totale di attualmente positivi è di 21.543, con una decrescita di 1.558 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, “161 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 7 pazienti rispetto a ieri. 2.632 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 235 pazienti rispetto a ieri. 18.750 persone, pari all’87 per cento degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi”. Rispetto a ieri, “i deceduti sono 47 e portano il totale a 34.561”, mentre “il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 181.907, con un incremento di 1.363 persone rispetto a ieri”.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 14.045 in Lombardia, 2.178 in Piemonte, 1.219 in Emilia-Romagna, 988 nel Lazio, 582 in Veneto, 560 nelle Marche, 423 in Toscana, 407 in Abruzzo, 255 in Puglia, 249 in Liguria, 150 in Sicilia, 125 in Campania, 85 in Friuli Venezia Giulia, 75 nella Provincia autonoma di Bolzano, 56 nella Provincia autonoma di Trento, 53 in Molise, 34 in Calabria, 30 in Sardegna, 17 in Umbria, 8 in Basilicata e 4 in Valle d’Aosta.
Il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con un’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 8 giugno-14 giugno) di 6,03 per 100.000 abitanti. Tuttavia, a livello nazionale, si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, riscontrato sia nel flusso di sorveglianza coordinato dal ministero della Salute e pubblicato sul sito della Protezione civile, sia nel flusso di sorveglianza coordinato dall’Istituto superiore di sanità. Persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. Sono i dati salienti del monitoraggio sulla situazione Covid-19, successivo alla terza fase di riapertura.
“In alcune realtà regionali, continua a essere segnalato un numero di nuovi casi elevato”, si legge nella relazione. “Questo deve invitare alla cautela, in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante”.
Dal monitoraggio si conferma un indice di contagio Rt minori di 1 a livello nazionale e quasi nella totalità delle Regioni. Il Lazio guida la classifica dei contagi in Italia, nella settimana considerata, con un indice Rt più alto di quello della Lombardia, che si attesta allo 0,82.
“Sebbene tale riscontro possa essere in parte da attribuire alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, questi segnali – viene ribadito – non devono essere sottovalutati in quanto evidenziano come l’epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa e come la situazione epidemiologica sia estremamente fluida”. Per questo, “è essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di testing-tracing-tracking in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia” così come è importante “continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”.