Dall'Italia
Effetto Coronavirus sui monumenti della Diocesi di Ravenna: “Azzerate le gite. Ma noi siamo pronti a ripartire a pieno regime: riassunti tutti gli stagionali”
Azzerate quasi tutte le prenotazioni delle gite scolastiche per i prossimi due mesi. E anche dall’estero tanti stanno chiamando per disdire. Quantifica così l’impatto dell’emergenza Coronavirus sul turismo nei monumenti della Diocesi di Ravenna il direttore dell’Opera di Religione don Ennio Rossi.
“Ma appena sarà possibile – spiega alla direttrice del settimanale Risveglio Duemila – siamo pronti per riaprire a pieno regime: con l’orario estivo e con tutto il personale in servizio. Abbiamo deciso di confermare tutti gli stagionali (una ventina, ndr)”. Una decisione difficile, spiega don Rossi, ma ponderata: “Non vogliamo far ricadere il peso di questa crisi sulle famiglie delle persone che lavorano con noi”.
Perché di questo si tratta, una vera e propria crisi: “La primavera è compromessa e ormai quello è il periodo clou per noi. E le gite, in particolare, rappresentano il 20 per cento del fatturato. Ovviamente dipende da quando si deciderà di riaprire ma sarà un anno difficile”.
Come reagire quindi? Anzitutto aprendo, il prima possibile “perché ci rendiamo conto che i monumenti Unesco chiusi sono un danno per l’intera città. L’abbiamo notato anche con l’apertura che da quest’anno abbiamo deciso nel pomeriggio del primo gennaio: è arrivata tantissima gente e non solo nei nostri siti”. Di qui la richiesta alle autorità “di valutare almeno l’apertura organizzata per gruppi. Anche perché si tratta di gestire flussi che, almeno all’inizio, non saranno elevati”.
Da quest’emergenza, insomma, Ravenna si può rialzare solo se fa quadrato: “In questo momenti si vede quanto è interdipendente il sistema: o si reagisce tutti insieme oppure non si va da nessuna parte”.