Giorgio Pollastri (Apg23). “In sei anni nella nostra accoglienza notturna in centro a Cesena non è mai successo nulla”

Caro direttore, oggi si celebra la Messa nel convento dei Frati di Cesenatico che lasciano la casa. Ho saputo che un comitato protesterà pacificamente alle 17 perché i frati sono stati un bene comune per Cesenatico, perché hanno saputo vivere la loro vocazione in questo territorio. Poi si aggiunge la protesta per il timore che arrivando la Caritas che fa tante opere di bene in tutta la Diocesi, si degrada il territorio per l’arrivo di tanti bisognosi… ma di bisognosi a Cesenatico ce ne sono già molti.

Volevo solo fa conoscere la nostra esperienza di comunità, con la Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. Siamo presenti accanto al nostro caro vescovo Douglas, nell’edificio dell’episcopio, a Cesena, dalla fine del 2018 con un’accoglienza notturna. Da allora ogni sera vengono da noi 12 persone senza fissa dimora. Lavoriamo in collaborazione con il centro di ascolto della Caritas diocesana, le varie associazioni del territorio e con il comune di Cesena. Quando abbiamo iniziato questa esperienza di vita nel 2018, molti erano contrari a questa apertura. Abbiamo avuto molte critiche, c’era molta paura perché accogliendo i senza fissa dimora, si pensava creassimo in centro di spaccio, di violenza ecc. Anche i vicini stretti di casa non ci volevano e protestarono in Diocesi.

In questi sei anni con queste persone guidate dai volontari, da piccoli progetti personali e con tanto aiuto dal Signore, non è successo nulla di ciò che altri pensavano. Se non conoscete dove siamo come casa… siamo nel palazzo del vescovo, in centro a Cesena.

Di sicuro non è facile vivere con persone che arrivano dalla strada, destrutturate, sole, con una vita a volte fatta solo di espedienti. Accogliamo anche molte persone, e sono la maggioranza, che non hanno casa perché non la trovano o a loro non viene affittata, nonostante lavorino, abbiano contratti buoni anche a tempo indeterminato. Ma nessuno affitta nulla e così si trovano per strada, pur lavorando. Sono situazioni molto diverse, a volte a noi inimmaginabili. Posso assicurare che accogliere le persone e accompagnarle nel loro percorso di rivalutazione di se stesse e aprendo loro porte per il futuro, può diventare una ricchezza per loro e per tutto il territorio. Non si possono chiudere gli occhi.

Un semplice consiglio: aiutate ad aprire questo convento alla Caritas. Partecipate con entusiasmo all’accoglienza dei poveri, all’ascolto, perché è solo in questo modo che si possono risolvere alcuni problemi legati alla solitudine, al degrado, alla indifferenza che tocca tutti noi.

Un caro saluto.

Giorgio Pollastri

Associazione Papa Giovanni XXIII