Il bianconero sbarca in terra bolognese e per il Monghidoro è subito vittoria

Hanno portato fortuna al Monghidoro, squadra amatoriale di calcio del Csi bolognese, le divise bianconere donate dal Cesena calcio. Sabato scorso infatti, al debutto in campo con i nuovi colori, il Monghidoro si è imposto per 4 reti a 2 sul PH calcio (in maglia rossoblù), in una partita casalinga allo stadio Tattini. Sugli spalti erano presenti anche alcuni tifosi cesenati.

La vittoria della terz’ultima contro una formazione al quarto posto in classifica (girone unico di Super eccellenza del Centro sportivo italiano) ha galvanizzato giocatori e supporter del Monghidoro, che hanno festeggiato con i cesenati fino a tarda sera in un locale nel centro della località montana.

Ma come è nato questo ideale “gemellaggio”? Galeotto fu uno striscione e un cesenate emigrato, Roberto Savini. Tifoso del Cesena da sempre, Savini appese qualche tempo fa nel bar centrale di Monghidoro una foto di uno striscione della Curva mare “Perché il Cesena è la squadra che amiamo e tutto il resto ce lo beviamo”. Un simpatico slogan che è entrato nell’immaginario collettivo degli avventori.

Di qui è nata la richiesta al Cesena di fornire una muta di divise ai calciatori amatoriali del Monghidoro, terra che ha dato i natali a Gianni Morandi. Se Lugaresi rispose picche, il nuovo presidente Patrignani non ha lasciato cadere la supplica, rinnovata dal vivo il mese scorso a Martorano all’incontro tra il Cesena Fc e la Caritas diocesana.

Le divise sono state consegnate allo stadio Manuzzi, a inizio marzo, dal presidente Patrignani al tifosissimo Savini che a sua volta le ha recapitate alla presidentessa del club Federica Gitti. E alla prima partita in bianconero, sugli spalti di Monghidoro c’era anche lo striscione galeotto, esposto con orgoglio dai tifosi cesenati. Non un epilogo, ma l’inizio di una storia d’amore in bianconero tra Cesena e l’alto bolognese.