Sinner the winner

È lì a terra, dopo la durissima battaglia, sdraiato a formare una stella. Così Jannik Sinner esulta dopo il colpo decisivo inferto a Medvedev in finale agli Australian Open che gli consegna il primo titolo Slam in carriera e anche per l’Italia nel torneo australiano.

Dopo tre ore e 44 minuti di schermaglia il sogno si avvera. L’apice di questo successo nasconde però tanti sacrifici che si cancellano nell’abbraccio a tutto il suo staff prima della consegna del trofeo. Nato a San Candido, a Bolzano, ma cresciuto nella casa di famiglia nella vicina Sesto Pusteria il 16 agosto del 2001, la Volpe rossa, così soprannominato dai compagni di scuola, iniziò da bambino a cimentarsi prima con lo sci, dove centrò a sette anni il 32° Gp Giovanissimi nello slalom gigante, e poi col calcio.

È il tennis però che lo trascinò con sé e dai 13 anni si cimenta esclusivamente in questo sport che ora lo vede come l’italiano più titolato nella storia azzurra. Talentuoso, solare, umile e con la testa sulle spalle è l’orgoglio di mamma Siglinde e papà Hanspeter. I primi ringraziamenti post vittoria sono per loro da parte del Rosso altoatesino. “Vorrei che tutti avessero dei genitori come i miei – ha detto a La Gazzetta dello Sport -, mi hanno lasciato scegliere senza mai mettermi pressione, anche quando ero più giovane e praticavo altri sport. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che mi hanno lasciato. Mi sento libero quando faccio cose semplici come sciare tra le mie montagne, quando posso correre veloce sui kart, quando gioco a carte con gli amici. Ma soprattutto io mi sento libero quando gioco a tennis”.

Oltre a un montepremi faraonico di 1,91 milioni di euro incassati a Melbourne, Sinner è entrato nel cuori degli italiani. Su Instagram c’è stata un’impennata di follower, con il raggiungimento di 2 milioni di seguaci. 48 anni dopo al successo di Adriano Panatta che vinse al Roland Garros nel ‘76, ora “Sinner the winner” (così recitava uno striscione durante l’Ao) spezza l’incantesimo e regala al tennis italiano un altro Slam, dopo essere stato il trascinatore alla conquista della seconda Coppa Davis lo scorso anno. E la cartolina che lo raffigura a terra, festante è già leggenda. La posizione è valida: sdraiato sì, rigorosamente sulla riga.

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