In attesa di Cesena-Fermana

Con rinnovata fiducia, il Cesena si appresta a tuffarsi nella Coppa Italia di Serie C, mettendo per un attimo nel cassetto l’impegno di lusso di lunedì, quando il Cavalluccio farà visita alla capolista Siena. Un passo alla volta perché domani, mercoledì 5 ottobre, alle 15 arriverà all’”Orogel Stadium Dino Manuzzi” quella Fermana che meno di un mese fa ha fatto tribolare i bianconeri.

“Sarà un buon allenamento – dice Toscano alla vigilia – perché vogliamo passare il turno. Abbiamo anche un altro duplice obiettivo: vedere la crescita dei nostri giovani, che sono venuti in ritiro con noi, e dare minutaggio a chi ha bisogno”. Il nodo della questione è tutto qui: anche nel primo successo casalingo di domenica con la Recantese, il Cavalluccio è passato in vantaggio nel primo tempo, poi però la batteria si è scaricata al passare dell’ora. Contro la Fermana dell’ex Nardi si sarà di risolvere anche la questione assenti perché la lista è davvero lunga: Ciofi e Saber sono out per via di due contusioni, mentre Corazza ha registrato solo un grosso affaticamento ma non sarà della partita. A questi si aggiungono i lungodegenti Prestia e Mercadante, oltre al noto indisponibile Minelli.

Ci sarà quindi un ampio turnover con gli innesti dai primi minuti di “Albertini, Ferrante, Chiarello e i giovani che hanno dimostrato dal ritiro di potersi allenare con questo gruppo, come Lepri, Pieraccini e Francesconi. Vogliamo vedere la loro crescita”. In porta potrebbe tornare Lewis, mentre Kontek sarà il braccetto di sinistra della difesa. In avanti invece Cristian Shpendi farà coppia con Ferrante. Per la prima volta Toscano svela la formazione alla vigilia ma non abbassa il tiro. “Noi guardiamo a casa nostra – aggiunge – siamo indietro nel nostro percorso. Non dobbiamo pensare all’impegno più lontano di quello di domenica. Il nostro percorso è iniziato la settimana scorsa”. Ci sarà anche grande voglia di rivalsa per riscattare il pesante 2-0 patito nelle Marche dalla Fermana. “Incontrare la Fermana è un vantaggio: è bastato poco per preparare la sfida. Occorre ricordare cosa fare, cioè quello che non abbiamo fatto, e le situazioni di pericolo”.