Italo Cucci alla conviviale del Panathlon Club Cesena

La prima conviviale del 2023 del Panathlon club di Cesena presso il ristorante Ponte Giorgi a Cella di Mercato Saraceno ieri, mercoledì 18 gennaio, è stata all’insegna del calcio.

La serata, dal titolo “Var o vargogna”, ha visto come ospiti al tavolo della presidenza dell’inossidabile Dionigio Dionigi, i giornalisti Italo Cucci e, da Tele San Marino, Roberto Chiesa, che ha condotto la serata. Var è l’acronimo di Video assistant referee, un assistente che collabora con l’arbitro in campo per chiarire situazioni dubbie (quelle specificatamente previste dal regolamento), avvalendosi dell’ausilio di filmati e di tecnologie che consentono di rivedere più volte l’azione, a velocità variabile, da diverse angolature, con possibilità di ingrandimento e gestione delle immagini.

Per Cucci, che, come ha ricordato Dionigi, è un grande amico e socio storico del sodalizio cesenate fin dall’epoca della sua inaugurazione il 21 settembre del 1986, questo sistema di assistenza in campo rischia di far perdere il vero senso del calcio così come il far credere a una diminuzione degli errori a favore di un gioco di maggiore qualità: “La Var è un imbroglio che domina il mondo della ipocrisia – ha ribadito il giornalista classe 1939 -. Questo favorisce anche un aumento della violenza in quanto non esiste più il “beneficio del dubbio”.  Con questa ultima “trovata” l’arbitro sarà destinato a sparire perché ogni volta che si mettono le mani nel sistema dell’arbitraggio si rovina il calcio e i valori di questo meraviglioso gioco hanno cominciato a degradare con l’avvento della tecnologia. La tecnologia è un attentato al calcio”.

“Il senso di giustizia in questo sport è una bufala tremenda – ha concluso con cinismo Cucci -. Il calcio non è uno sport serio, è uno spettacolo che si vuole ridurre alla stregua di un algoritmo”. Durante la serata è stato consegnato a tutti i soci presenti l’ultima fatica letteraria di Cucci ‘1823-2023 Agnelli Juventus. La famiglia del secolo’ edito da Reverdito con la collaborazione di Salvatore Giglio e Nicola Calzaretta e la prefazione di Fabio Capello e Alessandro Del Piero.