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“Pelo” Di Giorgio e la sua ultima sfida diventata un docufilm
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di rispettare il mare e l’ambiente marino, ma anche per stimolare tutti a pensare che niente è impossibile e che è necessario credere nei propri sogni. Si muove su questi due obiettivi di fondo l’ultimo straordinario progetto di Andrea ‘Pelo’ Di Giorgio, ultratriathleta, “fantasista sportivo” come ama definirsi e mental coach. Si tratta di “Across me”, un docufilm che in 30′ racconta la traversata a nuoto da Pola a Cervia, 140 km la distanza, che Di Giorgio ha compiuto dal 26 al 30 luglio, e tutta la preparazione condotta per affrontare questa sfida.
Dopo il passaggio del trailer al recente Festival di Venezia, “Across me”, diretto da Mattia Alberani e Gianmarco Sisti e realizzato dalla divisione cinema e video, è stato presentato giovedì sera in anteprima al Teatro Walter Chiari di Cervia, raccogliendo grandi applausi e apprezzamenti convinti.
“È stata una bella impresa e non era per nulla scontato che andasse tutto bene – ammette Di Giorgio -. L’ho voluta fare perché ho ascoltato un pensiero che girava nella mia testa da tempo. Ho sentito il bisogno di provare a vivere nuove emozioni. E devo ammettere che essere stato a contatto con il mare, nuotare, vedere sotto di me una tartaruga, a 43 metri di profondità dei cagnotti e i delfini al largo di Cervia è stata un’emozione stupenda. Certo, io amo il mare e in questa traversata ho trovata un’acqua molto bella però ci sono cose che non avrei mai voluto vedere: troppa microplastica, già degradata, già spezzettata, non più recuperabile“.
I preparativi sono iniziati a febbraio. Il 25 luglio il trasferimento a Pola, il giorno dopo alle 17,30 il tuffo in Adriatico. Due giorni di mare mosso e in burrasca, e i dubbi che prendono il sopravvento in occasione delle prime soste. Ma ‘Pelo’ non è il tipo da arrendersi. Così, passati i primi momenti di difficoltà e con l’aiuto di un mare tornato calmo, porta a termine l’impresa sbarcando a Cervia alle 11,30 del 30 luglio. Ad aspettarlo sulla riva tanta gente: autorità, familiari, amici, conoscenti.
“Ogni volta che vedo questo docufilm mi emoziono. Per me è bellissimo – sottolinea Di Giorgio – ma forse non sono obiettivo. Quando rivedo un’immagine mi risveglia un sentimento, un’emozione. Mi vedo come l’attore che non ho mai fatto. Ci sono messaggi chiari che io vorrei trasmettere con questo documentario e spero di esserci riuscito. Sicuramente penso di avere trasmesso agli altri, a chi guarda, le mie emozioni”.
E siccome Di Giorgio non è uno abituato a stare fermo, sono tutti già curiosi di sapere quale sarà la sua nuova sfida. “Sono un fantasista sportivo, un ragazzo che ama trasformare i sogni in realtà – dice – ma siamo anche esploratori e il senso della sfida ce l’abbiamo dentro. È un impulso che cresce, ogni giorno di più, e dobbiamo capire quando diventa importante. Ho tante idee per la testa, le frullo, le valuto, le tengo tutte lì perché se ne considero una le altre poi si offendono. Come per questa traversata, anche per la prossima idea per metterla in pratica dovrò sentire che è giunto il momento“.