Grand Depart del Tour, Siboni: “Giusto riconoscimento per Pantani”

Nella sua officina di via Savio a Cesena, Marcello Siboni è sempre chino a testa bassa ad aggiustare biciclette. Da un lato gli attrezzi, dall’altro copertoni e pezzi di ricambio. Sui muri del negozio spiccano le foto dei tempi d’oro, quelle con Marco Pantani e degli anni dei successi con la Mercatone Uno. A pochi giorni dal Grand Depart del Tour de France da Firenze con arrivo in Romagna, non possono che affiorare grandi ricordi per chi, come lui, ha partecipato a cinque edizioni della Grand Boucle.

Nel 1998 insieme al Pirata centraste un risultato incredibile: la doppietta Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno.

Il 1998 è stato un anno magico in tutti i sensi. Sia per Marco Pantani che per la Mercatone Uno. Facemmo la doppietta Giro e Tour. Marco soffriva sempre di infortuni ma quell’anno lì, in forma, dimostrò quanto era alto il suo valore rispetto ad altri atleti. Son stati giorni molto importanti anche per noi della squadra,

In 111 anni di storia, mai il Tour era scattato dall’Italia. Avremo tre tappe, con la prima che da Firenze arriverà a Rimini sabato prossimo.

Avere questa possibilità è un evento straordinario, impensabile e unico. Sarà una grande pubblicità per il nostro Paese e anche per il territorio locale. La prima tappa è resa più bella dalle nostre colline, prevedo molto controllo delle squadre per evitare delle fughe. Secondo me arriverà un gruppetto che potrà approfittare delle salite in successione tra il Barbotto e San Leo.

Nella seconda, in programma domenica 30, si partirà da Cesenatico con arrivo a Bologna.

Nel circuito finale di San Luca ci potrebbe esser qualche piccolo attacco nel finale ma nelle prime teppe, come queste abbastanza dure, ci saranno controlli per non accusare molti minuti di ritardo. 

Quando si nomina Cesenatico è inevitabile non pensare al leggendario Marco Pantani.

È il giusto riconoscimento del Tour per Pantani. Partire da Cesenatico sarà un’emozione unica per i tifosi, l’amministrazione e anche per mamma Tonina che ha organizzato l’evento della “Notte Gialla” invitando Ullrich, Cipollini e noi della Mercatone Uno dell’epoca.

La competizione si deciderà come al solito tra i Pirenei e le Alpi?

Col passaggio in Francia del Tour, solo nell’ultima settimana si deciderà la corsa. Ci son due-tre tappe ravvicinate di montagna in cui basta una crisi per perdere dei minuti importanti in classifica. Ci vuole la forma costante e anche la giusta mentalità.

Chi è il favorito della manifestazione?

Il numero uno è Pogacar. Vingegaard è assente da due mesi per infortunio ma ci proverà.

In gara ci saranno otto corridori italiani, uno in più dell’anno scorso in cui si è toccato il minimo storico.

Giulio Ciccone è sempre lì, punterà la maglia a pois e magari a vincere in un arrivo in salita nella tappa secca. Bettiol ha vinto il titolo italiano di recente, mi sembra stia meglio rispetto agli altri anni. Speriamo vengano fuori anche altri corridori.

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