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La “Super League” scuote il mondo del calcio
Dodici club europei di calcio, nella notte fra domenica 18 e lunedì 19 aprile, hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la “Super League”. I club fondatori sono inglesi, spagnoli e italiani. Si tratta di Arsenal, Atlético Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Milan Real Madrid e Tottenham. La Super League sarà organizzata e gestita da un’apposita società partecipata da ciascun club in egual misura.
“I club – si legge in una nota della Juventus – hanno concordato di partecipare alla Super League con un progetto di lungo termine. È previsto che altri top club europei aderiscano al progetto, così da costituire un nucleo di club composto da un numero massimo di 15 membri fondatori permanenti, ai quali, in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club”.
“I club fondatori – si legge nello stesso comunicato – desiderano attuare il progetto Super League in accordo con Fifa e Uefa“, le quali hanno subito espresso disapprovazione per il progetto e minacciato azioni legali.
La Juventus, come le altre big che hanno lanciato il progetto, “confida che la Super League crei valore a lungo termine per la società e per l’intero movimento calcistico. I club fondatori faranno tutto quanto possibile per realizzare il progetto nel più breve tempo possibile. Tuttavia, la società non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica”.
Tante le voci contrarie alla “Superlega”, anche da parte dei governi nazionali. Il premier britannico Boris Johnson l’ha definita “molto dannosa per il calcio”. Per il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, la Super League “minaccia il principio del merito sportivo”.
Sul tema è intervenuto con un tweet anche il presidente dell’Europarlamento David Sassoli, il quale afferma: “Dobbiamo difendere il modello di sport europeo. Sono contrario al fatto che il calcio diventi appannaggio di pochi ricchi, lo sport deve essere per tutti”.
Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, in una nota diffusa da palazzo Chigi, assicura che “il Governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”.