Alessandro Sala e Nicola Capellini al Cesena Fc

Due giocatori differenti ma complementari. Da una parte il giovane Alessandro Sala e dall’altra cuor di leone Nicola Capellini. Il primo arriva in prestito dal Milan, il secondo è un veterano dei bianconeri.

“Sala l’ho seguito negli ultimi due anni – rivela il ds Moreno Zebi durante la presentazione dei giocatori all’”Orogel Stadium Dino Manuzzi” – e non mi sarebbe dispiaciuto portarlo a Novara. Ho avuto tanti apprezzamenti dagli addetti ai lavori e ha molti estimatori come giocatore. Il Milan ha accettato di buon grado di mandarlo in prestito a Cesena. Capellini invece lo conoscete meglio di me. Ha un altro tipo di percorso, coniuga qualità tecniche e tattiche. Nicola è utile in più zone del campo e con diversi moduli. È un ragazzo di Cesena e per il Cesena, un aspetto fondamentale”.

La voglia e la determinazione di onorare la città con addosso la maglia dei romagnoli e un nutrito senso di appartenenza sono tutte caratteristiche di Nicola Capellini, al 14esimo anno col Cavalluccio, tra settore giovanile e prima squadra. Il “tabaccaio” avrà il compito di fare da chioccia ai più giovani e ai nuovi arrivati. “Sono felice di essere ancora qui – afferma il centrocampista – anche se ho temuto di non tornare. Ho avuto sì altre offerte, anche in B, ma la mia priorità è stata il Cesena. La lista bloccata a 22 giocatori per squadra ha complicato notevolmente le cose e tanti club hanno scelto figure giovani o in prestito. Secondo me è una regola che rovina la categoria”.

La speranza è l’ultima a morire ma “se non fossi stato di Cesena, probabilmente avrei fatto altre scelte. Per fortuna quotidianamente avevo contatti con il direttore Zebi e mister Viali”.

Con una carriera invece tutta da costruire, Alessandro Sala milita nel Milan da otto anni, negli ultimi due tra le fila della Primavera. Ora il grande salto tra i professionisti con il Cavalluccio rappresenta una grossa opportunità per emergere. “Fin dal primo giorno – esordisce l’ex diavoletto – ho capito in che piazza mi trovavo. Qui si vive di calcio, il mio obiettivo è di migliorare, crescere dal punto di vista del campo e anche come ragazzo. Ho trovato un ambiente di uomini veri, questa è la vera differenza rispetto al campionato Primavera. Già dalla prima amichevole di sabato con il Fano, ho capito che ci sarà da battagliare molto. Il torneo di Serie C è tosto”. La scelta bianconera non è stata causale perché “mi ha consigliato di venire Franck Kessié. Abbiamo lo stesso ruolo a centrocampo, ad entrambi ci piace correre per la squadra, lottare e nei momenti giusti inserirci negli spazi”. Un rapporto che continua, “cerco di sentirlo sempre e sa darmi consigli anche a distanza”. Il Manuzzi è nella storia della mezzala classe 2001, “ci ho giocato in passato nella finale nazionale degli Allievi vinta contro la Roma. Lo stadio è bello, spero il prima possibile la gente possa tornare ad affollarlo perché è molto calorosa”.