Dalla Chiesa
Eutanasia e suicidio assistito: in preparazione da parte della della Commissione bilaterale delegazioni Gran Rabbinato d’Israele e Santa Sede
Un documento interreligioso in materia di fine vita, “con riferimento particolare al pericolo di legalizzare l’eutanasia e il suicidio medico assistito, anziché garantire le cure palliative e il rispetto completo della vita che è dono di Dio”. Lo rende noto la Commissione bilaterale delle Delegazioni del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’Ebraismo, al termine della riunione che si è tenuta a Roma dal 18 al 20 novembre. Nella dichiarazione, inoltre, si legge che “la società nel suo complesso, ma in particolare i genitori, gli insegnanti e le guide religiose, hanno una speciale responsabilità nella maturazione morale e spirituale dei bambini. Nelle loro considerazioni riguardo ai diritti dei bambini all’autonomia e alla libertà, i membri della Commissione bilaterale hanno messo in luce la tensione tra l’impegno a garantire la massima libertà di scelta, e quello ad assicurare protezione e guida prudente. Tutto ciò esige di astenersi da qualsivoglia strumentalizzazione dell’altra persona, la cui dignità dovrebbe sempre essere considerata come un fine in sé e per sé”.
“La Commissione ha apprezzato i significativi progressi nella società moderna riguardo al tema dei diritti umani, che hanno trovato espressione nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e, in particolare, nella Convenzione del 1989 sui Diritti del Bambino. Tali principi di inviolabilità della vita umana e dell’inalienabile dignità umana della persona trovano piena espressione nella relazione tra l’individuo e il Divino e tra l’individuo e il suo prossimo, il che implica il dovere di realizzare questa relazione nella dimensione sociale. Abbiamo uno speciale dovere verso i membri più deboli delle nostre comunità, e in particolare verso i bambini, garanti delle future generazioni, che non sono ancora in grado di esprimere tutte le loro potenzialità e di difendersi da soli”. È quanto si legge ancora nella dichiarazione congiunta firmata dalla Commissione bilaterale. I partecipanti, che il 19 novembre sono stati ricevuti da papa Francesco, hanno osservato che “il rispetto della dignità personale dei bambini deve inoltre esprimersi con l’offrire loro un’ampia serie di stimoli e strumenti per sviluppare le loro capacità di riflessione e di azione. È necessario che i bambini non soltanto si sentano oggetto di attenzione appropriata e amorevole, ma altresì che essi vengano impegnati attivamente, in modo tale che le loro potenzialità cognitive e pratiche siano sviluppate. Affinché ciò si realizzi in armonia con i principi sopra menzionati, occorre coltivare relazioni d’amore autentico e stabile, e garantire nutrimento adatto, salute e protezione, così pure la necessaria educazione religiosa e scolastica, l’insegnamento informale e la coltivazione della creatività”.