Lo storico portoghese Rui Ramos: “La Gmg ha dimostrato che la chiesa è viva e si rinnova”

Pubblichiamo qui sotto l’intervista al professor Rui Ramos, opinionista e docente di storia alla Nuova università di Lisbona, che il nostro direttore Francesco Zanotti ha realizzato a Lisbona per il quotidiano Avvenire.

Qui sotto il testo.

«Crescete, diventati adulti. Prendete in mano le vostre vite. Questo è quello che i giovani vogliono ascoltare. Papa Francesco è venuto incontro a questo loro desiderio». Così si esprime Rui Ramos, opinionista e docente di storia alla Nuova università di Lisbona, con un dottorato in Scienze politiche a Oxford, specializzato in storia del Portogallo del XIX e XX secolo, in particolare sugli aspetti politici e culturali.

Professore, la Gmg 2023 rimarrà nella storia di questo Paese?

Penso proprio di sì, e lo penso per due ragioni. Prima di tutto per il contesto in cui è stata celebrata, nel pieno della polemica che ha investito la Chiesa per lo scandalo degli abusi sessuali che ha provocato l’allontanamento di tanti. Questa Gmg, invece, ha oscurato questo argomento. Questo significa che i credenti sanno distinguere tra chi si è comportato male, la Chiesa e i fedeli. La Gmg ci ha aiutato a comprendere che l’opinione pubblica cattolica è più variegata di quanto possa apparire. Secondo: il nostro paese (il Portogallo, ndr) in maggioranza cattolico, negli ultimi 100 anni è stato ostile al cattolicesimo, con l’idea che si sarebbe estinto, che rappresentava un evento del passato e non del futuro. Questa Giornata mondiale ha dimostrato, invece, che è contemporaneo, che è qua, in questo tempo. La Chiesa è viva e in rinnovamento. Ha suscitato grande impressione la varietà delle nazionalità presenti e il dibattito sulla Chiesa e al suo interno. Una certa stampa ha voluto parlare di divisioni, ma i cattolici hanno fatto vedere che sono vivi e attivi e la Chiesa si è dimostrata aperta e plurale.

Papa Francesco, che è un anziano, come è riuscito a convocare un milione di giovani a Lisbona? Come è riuscito a entrare in sintonia con loro?

Occorre intendersi su cosa significhi essere giovani o vecchi. Credo sia errato pensare che i giovani vogliano ascoltare solo i loro coetanei. Cercano punti di riferimento. Cercano con chi possono parlare. Cercano qualcuno che li ascolti e li capisca. E questo può essere anche un anziano. Credo sia sbagliato pensare che i giovani vogliano tagliare i ponti con ciò che esiste. Questo è quello che accadde negli anni Sessanta, con i giovani di estrema sinistra. Ma anche quei giovani cercavano punti di riferimento. In questo nostro mondo così difficile, papa Francesco è capace di stare davanti ai giovani che domandano anche sapienza, rappresentata dalla fede e dalla tradizione apostolica. Questo fatto potrebbe apparire un paradosso, ma a me pare naturale.

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