Dalla Chiesa
Oggi, 8 dicembre, la solennità dell’Immacolata
Oggi, 8 dicembre, nella I settimana del Tempo di Avvento, la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima.
L’Immacolata Concezione di Maria è uno dei quattro dogmi mariani che festeggiamo durante l’anno liturgico. Segue quello della Maternità di Maria, il 1° gennaio; la sua Annunciazione (o Divina Incarnazione) il 25 marzo e la Assunzione al cielo il 15 di agosto. Poi ci sono feste di grado inferiore, le memorie e le devozioni…
Oggi la Chiesa ci impone grande rispetto e attenzione a questa solennità importantissima. Il vangelo di Luca (Lc 1,26-38) è a dir poco famoso, lo ascoltiamo spesso nelle messe mariane e forse non ci fermiamo a contemplare tutta l’importanza. Maria ci insegna tanto. Allora andiamo a rileggerlo nel silenzio e lasciamo che ci prenda, ci avvolga, ci renda partecipi. Gioia e turbamento sono sempre presenti in chi si mette davanti alla Parola senza giubbotto antiproiettili. Non possiamo pretendere una felicità statica, ma dobbiamo anche sapere che ogni tormento giunge al capolinea. Se la sua Parola non ci turba, vuol dire che siamo stati distratti nell’ascoltarla. Se non ci consola liberando la gioia, significa che non abbiamo capito. Se non teniamo mai tra le mani la Scrittura, vuol dire che non abbiamo ancora scoperto il Dio che parla con i suoi figli. Maria si rallegra e si turba, riceve conferma e si interroga. Ella è disarmata davanti alla spada della Parola che la trafigge. Per questo ascolta e domanda, esattamente come farà Gesù a 12 anni tra i dottori del tempio. La santità di Maria è racchiudibile tutta nel più grande comandamento: “Shemà Israel!” (Ascolta Israele).
Mettiamo a riposo e incateniamo bene la lingua e apriamo le orecchie, soprattutto quelle del cuore.
Concludo con una preghiera (e vorrei che faceste vostra) di uno dei più grandi devoti di Maria, san Luigi Grignon de Monfort: Maria, la luce della tua fede diradi delle tenebre del mio spirito; la tua profonda umiltà si sostituisca al mio orgoglio; la tua sublime contemplazione ponga freno alle mie distrazioni; la tua visione interrotta di Dio riempia la mia mente della sua presenza; l’incendio di carità del tuo cuore dilati e infiammi il mio, così tiepido e freddo; le tue virtù prendano il posto dei miei peccati; i tuoi meriti siano il mio ornamento presso il Signore. Infine, carissima e diletta Madre, fa’ che io non abbia altra anima che la tua per lodare e glorificare il Signore; che io non abbia altro cuore che il tuo per amare Dio con puro e ardente amore, come te. Amen.