Dalla Chiesa
Santa Sede: monsignor Gallagher, la “lista di Pacelli” mostra come “ci si adoperasse senza sosta per fornire agli ebrei un aiuto concreto”
Per volere di papa Francesco, da giugno 2022 l’archivio storico della Segreteria di Stato – Sezione per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali (Asrs) rende accessibile a tutti la riproduzione virtuale di un’intera serie archivistica sul proprio sito internet (httpss://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/sezione-rapporti-stati/archivio-storico/serie-ebrei/serie-ebrei_it.html). Lo rende noto oggi la Sala Stampa della Santa Sede. Si tratta della serie documentaria, afferente al pontificato di Pio XII (aperto alla consultazione dal 2 marzo 2020), denominata “Ebrei”, perché era destinata a conservare le istanze di aiuto rivolte al Papa da ebrei di tutta Europa, dopo l’inizio delle persecuzioni nazi-fasciste. La serie archivistica è costituita in totale da 170 volumi, equivalenti in digitale a quasi 40.000 file. In un primo momento sarà disponibile il 70% del materiale complessivo, che sarà in seguito integrato con gli ultimi volumi in corso di lavorazione.
“Un patrimonio documentario speciale, che si distingue dalle altre serie archivistiche già dal nome che le fu assegnato: ‘Ebrei’. Un patrimonio prezioso, perché raccoglie le richieste di aiuto inviate a Papa Pio XII da ebrei, battezzati e non, dopo l’inizio delle persecuzioni nazi-fasciste”. Così monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, presenta la serie documentaria, “un patrimonio che, per volere di papa Francesco, diviene ora facilmente accessibile al mondo intero, grazie ad un progetto volto a pubblicare su internet la digitalizzazione integrale della serie archivistica”.
In un articolo, pubblicato su L’Osservatore Romano e Vatican News, monsignor Gallagher scrive che “la serie è composta in totale da 170 volumi, che fanno parte del Fondo Affari ecclesiastici straordinari (AA.EE.SS.), afferente al pontificato di Pio XII – parte I (1939-1948), e già consultabile dal 2 marzo 2020, presso la Sala lettura dell’Archivio storico, dagli studiosi di tutto il mondo”. L’articolo spiega che “l’allora Sacra Congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari (da cui prende il nome il Fondo archivistico), equivalente ad un ministero degli Affari esteri, incaricò un minutante diplomatico (mons. Angelo Dell’Acqua) di occuparsi delle richieste di soccorso che pervenivano al Papa da tutta Europa, con l’obiettivo di fornire ogni aiuto possibile. Le istanze – si legge nell’articolo – potevano essere rivolte ad ottenere visti o passaporti per espatriare, rifugio, ricongiungimenti con un familiare, liberazione dalla detenzione, trasferimenti da un campo di concentramento ad un altro, notizie su una persona deportata, forniture di cibo o indumenti, sostegno economico, supporto spirituale e altro ancora”. Ognuna di queste istanze veniva a costituire una pratica che, “una volta evasa, fu destinata alla conservazione in una serie documentaria denominata ‘Ebrei’. Si tratta di oltre 2.700 pratiche, che contengono richieste di aiuto quasi sempre destinato a intere famiglie o a gruppi di persone. Migliaia di perseguitati per la loro appartenenza alla religione ebraica, o per una mera discendenza ‘non ariana’, si rivolgevano al Vaticano” per chiedere soccorso. Dopo l’apertura alla consultazione del pontificato di Pio XII nel 2020, questo particolare elenco di nominativi, scrive monsignor Gallagher, “è stato chiamato ‘lista di Pacelli’ (papa Pio XII), facendo eco alla ben nota “Schindler’s list”.
Benché i due casi siano differenti – precisa l’arcivescovo – “l’analogia rende perfettamente l’idea di come, fra i corridoi dell’istituzione al servizio del Pontefice, ci si adoperasse senza sosta per fornire agli ebrei un aiuto concreto”. Oltre alla fotoriproduzione di ogni singolo documento, sarà reso disponibile un file con l’inventario analitico della serie, in cui sono stati trascritti tutti i nominativi dei destinatari d’aiuto rilevati nei documenti. In un primo momento si renderà disponibile on-line il 70% del materiale complessivo, che sarà in seguito integrato con gli ultimi volumi in corso di lavorazione. “Rendere disponibile, su internet, la digitalizzazione dell’intera serie Ebrei – conclude monsignor Gallagher – consentirà ai discendenti di chi richiese aiuto di cercare, da ogni parte del mondo, le tracce dei propri cari. Al contempo permetterà agli studiosi e a chiunque sia interessato di esaminare liberamente e a distanza questo patrimonio archivistico speciale”.