Dalla Chiesa
Le apparizioni a Lourdes. “Io sono l’Immacolata Concezione”
Da quel giorno vagonate di storpi, ciechi, muti, lebbrosi, malati di ogni specie e genere, pellegrini, visitatori, ricercatori del miracolo, fotografi, medici, appassionati del mistero, scettici e turisti fai fa te, si sono abbarbicati alle pendici di Pirenei, là in una valle bagnata dal fiume Gave. Perché Lourdes, perché proprio in un immondezzaio, là nella grotta di Massabielle quel lontano 1858, una donna vestita di bianco, con un rosario in mano e ai piedi due rose apparve ad una ritardata, asmatica: Bernarda Soubirours chiamata Bernadette. Da quel giorno sono 67 le guarigioni riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, in collaborazione con una equipe di medici. Ma sono innumerevoli le grazie e i miracoli ancora al vaglio di specialisti (a volte increduli).
Cosa può dire ancora oggi Lourdes a noi, uomini e donne del 2022? Ai malati dice tanto. Non la ricerca del miracolo, ma l’attesa della grazia della consolazione, di imparare ad accettare la malattia come segno di predilezione e di missione. Sì, la malattia può essere un apostolato tutto particolare. I malati possono salvare il mondo. Sono loro che hanno in mano il Cuore di Dio e hanno una potente avvocata, Maria. Non vai a Lourdes se non sei chiamato. Lourdes è una missione per tutti, sani e ammalati. Per te pellegrino che chiedi grazie e per te dama o barelliere, che ti appresti con carità a servire e a toccare la carne di Cristo presente negli ammalati. “Io sono l’Immacolata Concezione”, io ti porto a Cristo.