Dalla Chiesa
Papa Francesco alla Penitenzieria apostolica: “Non fare i ficcanasi nell’anima degli altri”
“Andare a confessarsi non è andare in tintoria a togliersi una macchia”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, che, ricevendo in udienza i partecipanti al XXXI Corso sul foro interno promosso dalla Penitenzieria apostolica, guidati dal cardinal Mauro Piacenza, penitenziere maggiore, questa mattina si è soffermato su tre espressioni che spiegano bene il senso del sacramento della Riconciliazione: “abbandonarsi all’amore”, “lasciarsi trasformare dall’amore” e “corrispondere all’amore”.
“Non fare i ficcanasi nell’anima degli altri”. È l’indicazione per i confessori, rivolta a braccio dal Papa. Francesco ha raccomandato loro l’esempio di san Giuseppe, nell’anno a lui dedicato, “uomo giusto e fedele”, e si è soffermato sull’”atteggiamento religioso che nasce da questa coscienza di essere peccatore perdonato, che deve avere il confessore”.
“Accogliere in pace, accogliere con paternità”, l’invito. “Ognuno saprà com’è l’espressione della paternità: il sorriso, gli occhi in pace… Accogliere offrendo tranquillità e poi lasciar parlare”.
“Tante volte il confessore se ne accorge che il penitente ha una certa difficoltà ad andare avanti con un peccato”, la raccomandazione, in questo caso, per il Papa è quella di “non fare domande indiscrete”.
“Ho imparato dal cardinal Piacenza una cosa”, ha rivelato Bergoglio: “Quando lui vede persone in difficoltà e si capisce cosa è, dice: ‘Ho capito’. Andare avanti, non far loro più dolore, non torturarle. E poi non fare delle domande: ti stai facendo il film nella tua mente?”.
“Nelle basiliche c’è una opportunità tanto grande di confessare – ha fatto notate il Papa – ma purtroppo i seminaristi che sono nei collegi internazionali si passano la voce, e anche i preti giovani: ‘In quella basilica puoi andare in quel confessionale, o in quell’altro, ma in quello non andare: quello sarà uno sceriffo che ti torturerà’”.
“Essere misericordiosi non significa essere manica larga”, ha puntualizzato Francesco. “Significa esser fratello, padre, consolatore. Prega e torna ogni volta che hai bisogno: perché qui troverai un padre, un fratello. Per favore, non fare il tribunale di esame accademico! Non fare i ficcanasi nell’anima degli altri! Padri, fratelli misericordiosi”.