Dalla Chiesa
Il santo Curato d’ars, il patrono dei sacerdoti
“Lui mi guarda.. Io lo guardo”. Nella vita del santo Curato d’Ars si racconta di un contadino che, ogni giorno e alla stessa ora, entrava nella chiesa parrocchiale, e si sedeva nell’ultimo banco. Non aveva libri di preghiere con sé perché non sapeva leggere; non aveva tra le mani nemmeno la corona del rosario. Ma ogni giorno, alla stessa ora, arrivava in chiesa e si sedeva nell’ultimo banco… e guardava fisso il tabernacolo.
San Giovanni Maria Vianney, incuriosito da quel modo strano di fare, dopo aver osservato quel suo parrocchiano per qualche giorno, gli si avvicinò e gli chiese: “buon uomo… ho osservato che ogni giorno venite qui, alla stessa ora e nello stesso posto. Vi sedete e state lì. Ditemi: “Che cosa fate?”. Il contadino, scostando per un istante lo sguardo dal tabernacolo rispose al parroco: “Nulla, signor parroco… io guardo Lui e Lui guarda me”. E subito, riprese a fissare il tabernacolo.
Il santo Curato d’Ars descrisse quella come una tra i più alti segni di fede e di preghiera. Ma chi era il Curato d’Ars? Jeanne-Marie Baptiste Vianney è stato un sacerdote che per oltre 40 anni guidò la parrocchia a lui affidata, il villaggio di Ars, vicino a Belley, in Francia. Predicazione, preghiera, e una vita di penitenza. Ogni giorno nella catechesi che impartiva a bambini e adulti, nel ministero della Riconciliazione che amministrava ai penitenti e nelle opere diffuse quell’ardente carità che egli attingeva dalla Santa Eucarestia come da una fonte inesauribile. Nacque a Dardilly, l’8 maggio del 1786.Figlio di poveri contadini, raggiunse la meta del sacerdozio superando molte difficoltà, tra cui lo studio, soprattutto nell’apprendimento del latino. Ordinato presbitero, divenne vicario, a Écully, dopo alcuni anni fu mandato ad Ars dove spese la propria vita nell’evangelizzazione, nella pratica del sacramento della penitenza, nell’assidua preghiera e nella celebrazione della Messa. Morì consumato d’amore per Gesù ad Ars-sur-Formans, il 4 agosto 1859 quando Ars era ormai divenuta luogo di pellegrinaggio. Fece presto a spargersi la voce della sua santità per tutta la Francia. La sua fama di dolcissimo confessore e di discreto e attento direttore spirituale.
Pio X lo beatificò nel 1905. Fu canonizzato da papa Pio XI nel 1925 e dichiarato patrono dei parroci. Papa Giovanni XXIII nell’enciclica “Sacerdotii Nostri Primordia” (il nostro primo sacerdozio) lo additò come modello per i presbiteri. A lui, papa Benedetto XVI, dal 2009 al 2010 gli dedicato uno speciale anno sacerdotale, per il centocinquantenario della sua morte.