Dalla Chiesa
Solennità di Maria Assunta in Cielo
Che cosa festeggiamo oggi? Perché Maria è stata assunta in cielo? Vi ricordate di Enoch? Vi hanno mai parlato di Elia il profeta? Cosa hanno in comune Enoch il “patriarca”, Elia il Tisbita e Maria la Madre di Gesù? Tutti e tre sono stati assunti in cielo.
Uso la parola più conforme: assunti. Bisogna distinguere la assunzione religiosa da quella laica. Quando qualcuno inizia un nuovo lavoro o incarico, si dice che viene assunto. Per quanto riguarda il Paradiso cercherò, a mio modo, di rendere più semplice la comprensione. La parola assunzione, riferita al cielo, è come iniziare uno status, di vita, nuovo. Maria, Elia ed Enoch, sono diversi ora da come lo sono stati tra di noi. Come sia avvenuto, lo sapremo solo alla fine dei tempi. La Chiesa, per l’assunzione di Maria ha disposto un dogma di fede, cioè un decreto, una decisione. Per grazia di Dio Maria è stata assunta in Cielo, con il suo corpo e con l’anima. Questo è indiscutibile. Ha confermato tutto la Costituzione apostolica di papa Pio XII: Munificentissimus Deus dell’1 novembre 1950. La Beatissima Vergine Maria, cito san Giovanni Damasceno, per divino privilegio essendo stata preservata dal contagio del peccato originale, perché doveva diventare la Madre del Figlio di Dio, Dio stesso.
Nelle litanie lauretane, che di solito recitiamo al termine del Rosario, riportano questa virtù: Arca santa! Maria è per tutti secoli l’arca, il contenitore perfetto che ha ricevuto dallo Spirito, ha portato con sé, ha dato alla luce, ha cresciuto il Figlio di Dio. E se lei ha risposto sì al progetto di Dio per l’incarnazione del Verbo, come era possibile che colei Immacolata per l’eternità potesse contaminare il suo corpo reso santo dall’Ospite divino? Maria ha portato con sé mentre saliva in Cielo tutta la sua persona, la sua anima. Intatta alla nascita dal peccato, intatta dalla consumazione e dalla putrefazione. E noi per sua bontà possiamo godere di riflesso tutte le grazie. Sebbene lei sia la più santa trai santi, è stata innalzata al di sopra degli angeli, addirittura riconosciuta la loro Regina, non dobbiamo mai dimenticare che Maria è una creatura come noi. E sebbene era una creatura ora è nella Trinità, godendo di questo altissimo dono di Dio: essere figlia del Padre, Madre del Figlio e sposa dello Spirito. A lei si innalzi la nostra preghiera, lei che acclamiamo nostra Avvocata, Rifugio dei peccatori, Aiuto dei cristiani…
Diceva bene papa Giovanni XIII sul finire della sua vita. “Chi ha Dio per Padre, non può non avere Maria per Madre”.
Onoriamo la santissima Vergine Maria, con amore di figli. A lei concediamo di accompagnare le nostre vite. Tutti i santi l’hanno amata e lei li aiutati a diventarne tali.
Concludo questo mio semplice scritto con una preghiera che invito tutti voi a recitare.
Ti saluto, signora santa,
regina santissima, madre di Dio, Maria,
che sei sempre vergine,
eletta dal Santissimo Padre celeste
e da Lui, col Santissimo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata.
Tu, in cui fu ed è
ogni pienezza di grazia e di bene.
Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto sua tenda.
Ti saluto, sua casa. Ti saluto, suo vestimento.
Ti saluto, sua ancella. Ti saluto, sua Madre.
E saluto voi tutte, sante Virtù,
che per grazia e lume dello Spirito Santo
siete infuse nei cuori dei fedeli
affinché le rendiate, da infedeli, fedeli a Dio.
(San Francesco d’Assisi)