Funerali di Mirko Zanotti, don Filippo: “Non chiediamoci perché è morto ma per chi”

Chiesa di Budrio gremita con tanta gente rimasta sul sagrato, lacrime e abbracci oggi pomeriggio per i funerali di Mirko Zanotti, morto a 33 anni per un male incurabile.

«Siamo qui riuniti per chiedere un perché al Signore della cosiddetta “morte giovane”», le parole del parroco don Filippo Cappelli all’inizio della celebrazione eucaristica. «Anche ieri sera, qui vicino, un ragazzo ha perso la vita in motocicletta», il riferimento a Thomas Mantani morto a Gambettola (vedi notizia richiamata). «Ci sono tantissime domande che hanno bisogno di risposta – ha proseguito il sacerdote -. Forse è per questo che siamo qui: perché risposte umane non ci sono. Provando a ricercarle insieme, come comunità, all’interno del cuore di Dio, forse qualcosa di più si può trovare».

Nel Vangelo di Luca letto durante la Messa, Gesù ridà la vita al giovane figlio della vedova di Nain. «Di solito i vecchi ci lasciano e fanno posto ai giovani – la riflessione di don Filippo nell’omelia -. Oggi quella catena si è interrotta. Mirko è morto prima dei suoi genitori».

Il parroco ha poi ripreso la riflessione iniziale: «La domanda vera non è “perché?” ma “per chi?”. Per chi è morto il nostro fratello Mirko?. Come Gesù è morto per la salvezza di tanti, anche la morte di Mirko parla a molte persone. Parla alla comunità di Badia, che lo ha accompagnato in questo tratto di vita. Per loro Mirko è morto. Parla ai suoi compagni di squadra (la polisportiva Rumagna, presenti in tanti con maglie e sciarpe, ndr). Parla alla sua famiglia. La mamma, quando sono passato per le benedizione pasquali, mi ha detto che qualcosa non andava. Parla alla politica», il riferimento all’impegno come consigliere comunale a Montiano, dal 2014 al 2019. 

«Quanti desideri – ha esclamato don Filippo – si sono interrotti in quella bara! A trent’anni fai progetti e ti pensi giovane e forte. Come si scoloriscono tutte le cose della vita a cui diamo importanza di fronte alla morte! Le liti con i vicini, l’auto nuova, la casa, le vacanze al mare perdono di valore. Mirko ci insegna a cogliere l’essenziale, a curare ciò che è importante, a dare, a un giorno solo della propria vita, quel valore infinito che Mirko le ha dato, quando un’ora in più faceva la distanza fra l’essere e il non essere».

Al termine della celebrazione il breve intervento di una rappresentante dell’azienda di ortofrutta “Caligari e Babbi” di Savignano sul Rubicone per la quale Mirko lavorava: «Eri un ragioniere veramente in gamba, serio, disponibile, professionalmente eccellente, insostituibile». Poi il ricordo del «dolce sorriso», della «grande umiltà» e dell’«educazione che ogni madre vorrebbe per il proprio figlio». «Oggi – il messaggio finale – vogliamo accompagnarti in cielo. Gli angeli ti sollevino nella loro luce, perché tu sei stato luce per tutti».

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