Don Tonino ai funerali di Thomas Mantani: “Le parole umane rischiano di essere vuote. L’unica parola di speranza è quella del Signore

Tantissima gente in chiesa e fuori fino a poco fa a Bulgaria per il funerale di Thomas Mantani, 29 anni, deceduto domenica notte lungo la via Pascoli a Gambettola, in sella alla sua moto (cfr sezione “Leggi anche”).

Le esequie sono state celebrate dall’ex parroco don Tonino Domeniconi. Con lui sull’altare, il parroco don Sauro Bagnoli, il suo vice don Zimmé e padre Fabio Mazzini, dei francescani di Longiano, originario di Bulgaria.

“Siamo rimasti sconvolti dalla morte di Thomas – dice don Tonino nell’omelia -. Abbiamo bisogno di speranza perché tutto non sia finito. Le parole umane rischiano di essere vuote. L’unica parola di speranza è quella del Signore che ci ha detto, anche nel Vangelo di oggi, di stare pronti. Nella morte c’è un incontro con il Signore, il nostro incontro definitivo”.

Il sacerdote si pone una domanda: “Chi avrebbe mai pensato che oggi avremmo partecipato al funerale di Thomas? Nessuno ci aveva pensato, ma il Signore non ci abbandona. Qualcuno viene chiamato prima, ma, come abbiamo ascoltato nel brano di San Paolo, sia che viviamo sia che moriamo, siamo del Signore. A volte ci dimentichiamo che la nostra vita viene da Dio. Il Signore continua a volerci bene lo stesso. Thomas è morto solo a questa vita terrena, ma il Signore ci riserva una vita che non ha più fine. La nostra vita è preziosa perché è il Signore che ce l’ha donata e di questo dono chiederà conto. Nessuno di noi la deve sciupare”.

Poi qualche breve ricordo personale. “Thomas è stata qua a Bulgaria nei suoi primi anni di vita. Come battezzato era figlio di Dio. E il Signore non dimentica i suoi figli”. Quindi una richiesta: “Aiutaci, Signore, a ritrovare la forza e la speranza in Te. Non dimentichiamo che il Signore ha dato la vita per noi, sulla croce”.

Infine un’invocazione: “Preghiamo per Thomas – dice in conclusione don Tonino -. Per i suoi familiari, gli amici e per quanti lo hanno amato. La vita è più forte della morte”.

Prima del termine della Messa sono stati letti alcuni ricordi. Il primo, a nome della mamma. “Eri il mio angelo in terra, ora sei il mio angelo in cielo… Dove passavi lasciavi un sorriso. Mi hai sempre aiutato e hai aiutato i tuoi fratellini. Continua a ridere, prega, sorridi e pensami. La nostra vita mantiene lo stesso significato di sempre. Adesso sono solo dietro l’angolo. Il tuo sorriso è la mia pace”.

A seguire sono stati letti diversi messaggi di amici lasciati sulle chat online, tra cui quello di un fratello, di una cugina e della zia Chiara.

Infine, a nome degli amici, uno di loro, tra le lacrime, ha portato alcuni ricordi. “Avevi un contagioso ottimismo e una grande voglia di vivere, nonostante alcune difficoltà incontrate. Vogliamo ricordati con il sorriso e con il tuo soprannome di Rambo. Da lassù continua a vegliare su di noi. Un abbraccio gigantessco da parte di tutti i tuoi amici”.

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