Dalla Chiesa
I nonni, “alberi vivi” per la saggezza del mondo
“Da un po’ di tempo porto nel cuore un pensiero. Sento che questo è ciò che il Signore vuole che io dica: che ci sia un’alleanza tra giovani e anziani. Questa è l’ora in cui i nonni devono sognare, così i giovani potranno avere visioni”. Comincia così, sulla scorta dell’amata profezia del profeta Gioele – citata in moltissime occasioni pubbliche – la prefazione che papa Francesco ha scritto per il volume “La saggezza del tempo”, a cura di padre Antonio Spadaro. Agli anziani, il Papa – coniando un neologismo – chiede di essere i “memoriosi della storia”, ai giovani chiede “uno sguardo alle stelle, quel sano spirito di utopia che porta a raccogliere le energie per un mondo migliore”. L’esempio additato da Francesco è quello di nonna Rosa: “È stata spogliata tante volte negli affetti, ma aveva sempre lo sguardo in alto. Diceva poche cose di una saggezza semplice. Consigliava poco, ma si vedeva che rifletteva tanto e pregava tanto”.
“Gli anziani, i nonni hanno una capacità di capire le situazioni più difficili”, ha detto il Papa ai nonni riuniti in piazza San Pietro, con figli e nipoti, il 28 settembre 2014. Per questo sanno trasmettere la storia di una famiglia, di una comunità, di un popolo: perché sono un “popolo” di alberi le cui radici continuano a portare frutto, nonostante la vecchiaia, che non toglie peso agli anni. “Polmoni di umanità” in un paese, in un quartiere, in una parrocchia, li definisce il Papa. Bussole indispensabili nelle ordinarie difficoltà quotidiane ma anche pilastri di cemento armato, se si tratta di mantenere salda la fiammella della fede quando si è vittime di persecuzioni e discriminazioni.
“Una delle cose più belle della vita di famiglia, della nostra vita umana di famiglia, è accarezzare un bambino e lasciarsi accarezzare da un nonno e da una nonna”, assicura Francesco. È così che si può restare “alberi vivi”: è sui nonni, che i nipoti devono “misurare il proprio passo”.
Per fare gli auguri ai nonni, nella Festa a loro dedicata, prendiamo in prestito alcune parole dedicate a loro da papa Francesco.
Custodi della memoria. “I nonni sono la saggezza, la memoria di un popolo e devono trasmettere questa memoria ai nipotini. I giovani, i bambini devono parlare con i nonni per portare avanti la storia”. (discorso alle famiglie all’Incontro mondiale di Dublino, 25 agosto 2018)
Non siamo geronti. “Noi non siamo geronti: siamo dei nonni. Dei nonni ai quali i nostri nipotini guardano. Dei nonni che devono dare loro un senso della vita con la nostra esperienza. Nonni non chiusi nella malinconia della nostra storia, ma aperti per dare questo. Noi siamo dei nonni chiamati a sognare e dare il nostro sogno alla gioventù di oggi: ne ha bisogno. Perché loro prenderanno dai nostri sogni la forza per profetizzare”. (omelia per il 25° della sua ordinazione episcopale, 27 giugno 2017)
Custodi della vita. “Proprio in quanto persone della cosiddetta terza età voi, o meglio noi – perché anch’io ne faccio parte -, siamo chiamati a operare per lo sviluppo della cultura della vita, testimoniando che ogni stagione dell’esistenza è un dono di Dio e ha una sua bellezza e una sua importanza, anche se segnate da fragilità”. (udienza all’Associazione nazionale lavoratori anziani, 15 ottobre 2016)
Parlare con i nonni. “Promettete di preparare la prossima Gmg parlando di più con i nonni? E se i vostri nonni sono già in cielo, con gli anziani?”. (saluto ai volontari della Gmg di Cracovia, 31 luglio 2016)
Poeti della preghiera. “Cari nonni, cari anziani, mettiamoci nella scia di questi vecchi [Simeone e Anna] straordinari! Diventiamo anche noi un po’ poeti della preghiera: prendiamo gusto a cercare parole nostre, riappropriamoci di quelle che ci insegna la Parola di Dio. È un grande dono per la Chiesa, la preghiera dei nonni e degli anziani!”. (udienza generale, 11 marzo 2015)
Eroi nella persecuzione. “Preghiamo per i nostri nonni, le nostre nonne, che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempo di persecuzione. Quando papà e mamma non c’erano a casa e anche avevano idee strane, che la politica del tempo insegnava, sono state le nonne che hanno trasmesso la fede”. (omelia a Santa Marta, 19 novembre 2013)
Testimoni di saggezza. “In questa Giornata della Gioventù, i giovani vogliono salutare i nonni. Li salutano con tanto affetto e li ringraziano per la testimonianza di saggezza che ci offrono continuamente”. (Angelus alla Gmg di Rio de Janeiro, 26 luglio 2013)