Cesenatico
Il cesenate Francesco Marinelli è il nuovo segretario generale della Cisl Romagna
È il cesenate Francesco Marinelli, 49 anni, il nuovo segretario generale della Cisl Romagna. Succede a Filippo Pieri che, dallo scorso 21 gennaio, è diventato responsabile della Cisl regionale.
L’elezione è avvenuta questa mattina al Palazzo del turismo di Cesenatico, dove erano riuniti in consiglio gli stati generali di Cisl Romagna con oltre 200 persone. La realtà sindacale accorpa dal 2013 le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
Marinelli, coniugato con tre figli, proviene da una famiglia operaia ed è uomo del sindacato. È in Cisl da 25 anni, un impegno iniziato come esperienza di Servizio civile e proseguito come lavoro, prima nella categoria dei metalmeccanici (Fim Cisl) e poi nel comparto agroalimentare (Fai Cisl), di cui è stato segretario della sezione romagnola dal 2016 a oggi.
“La questione strategica – ha detto Marinelli nel discorso programmatico di insediamento – è quella che il mio predecessore ha definito “sistema Romagna”, ovvero la programmazione delle politiche economiche, sociali e infrastrutturali avendo come confine la Romagna e non il singolo Comune o le Province”.
“L’altro tema rilevante – ha proseguito il neosegretario – è la qualità del lavoro. Le nostre ultime ricerche sui redditi dei romagnoli indicano che sono i più bassi della Regione, soprattutto per la fascia d’età fino a 35 anni”.
L’elezione di Marinelli è stata preceduta dagli interventi di Filippo Pieri e di Annamaria Furlan, segretario nazionale Cisl. Pieri ha lodato la manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil dello scorso 9 febbraio: “Anche se non la più partecipata – ha detto – è stata fra le più significative. Abbiamo lanciato proposte e non solo slogan. È stato un messaggio forte alla politica di ogni colore che, in questi anni, ha espresso una generale volontà di disintermediazione”.
La Furlan, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine del Consiglio generale, ha tracciato i temi principali che, a suo avviso, devono essere alla base del confronto fra Governo e parti sociali: “crescita, sviluppo e lavoro”. “Il blocco delle infrastrutture, quali Tav e trivelle – ha detto la segretaria generale Cisl – va a penalizzare la crescita, in quanto si traduce in posti di lavoro in meno e in un costo maggiore dell’energia. L’unico modo per creare lavoro è fare investimenti”.
Per la Furlan “serve una vera riforma del fisco che renda più pesanti le buste paga e le pensioni”. A proposito di pensioni, “quota 100 è una buona opportunità, ma esiste tutto un mondo di lavoro discontinuo, stagionale, che ben difficilmente a 62 anni riesce ad avere 38 anni di contribuiti”. A questo proposito la leader cislina ha rilanciato la proposta di “riconoscere alle donne lavoratrici un anno di contributi per ogni figlio”.
Sul tema del lavoro atipico, la Furlan ha stigmatizzato il “tasso di precarietà giovanile molto alto. Questo pregiudica il futuro pensionistico. Bisogna creare le condizioni perché il lavoro a tempo indeterminato sia più vantaggioso per le imprese di quello precario”.