Cesenatico
“La nuova famiglia” compie vent’anni
Festa a “La nuova famiglia onlus” di Cesenatico, nel ventennale della fondazione. In tanti questa mattina si sono dati appuntamento nel laboratorio del centro socio occupazionale per disabili in via Cesenatico 60.
Durante la mattinata, alcuni testimoni hanno ricordato le tappe di un cammino, non privo di ostacoli, iniziato il 15 dicembre 1997, quando 21 famiglie interessate dal fenomeno della disabilità e sensibili al tema del “dopo di noi”, firmarono, davanti a un notaio, l’atto costitutivo della fondazione.
A fare gli onori di casa il presidente Roberto Casali, che ha ricordato come la “società parallela e residuale dei disabili, dei fragili, dei marginali e dei perdenti, che non regge la regola dura ed escludente della competizione e della concorrenza (anzi, ne è spesso vittima), trova significato e sostanza solo nella cooperazione inclusiva”.
Fra i presenti, l’europarlamentare Damiano Zoffoli, sindaco di Cesenatico all’epoca della costituzione della onlus. “Le diversità – ha detto Zoffoli – non sono un ostacolo, ma un valore, anzi sono lo strumento per costruire una società meno diseguale”. Per Zoffoli “La nuova famiglia è un luogo dove si comunica speranza. Nella nostra società i cuori si stanno raffreddando. Abbiamo bisogno di speranza”.
La Fondazione è oggi una realtà affermata e stabilmente inserita nella pianificazione socio sanitaria del territorio. Gestisce 22 mini alloggi per la residenza di anziani e disabili e tre centri diurni per disabili adulti, uno di tipo occupazionale, uno riabilitativo e uno ricreativo.
Casali ha poi parlato di progetti futuri: “Oggi le norme e il comune sentire tendono a privilegiare, nei limiti del possibile, la permanenza assistita dei disabili nel loro domicilio naturale, cioè nel luogo dove si sino radicati i loro affetti e dove risiedono le loro sicurezze”. Da qui l’intenzione di “promuovere e aprire gruppi appartamento con 5 ospiti seguiti con attenzione personalizzata da personale assistenziale ed educativo sia all’interno della sede della fondazione, sia in abitazioni messe a disposizione dai fondatori o da altre persone disponibili”.