Cesenatico ricorda le vittime del naufragio del 21 luglio 1946

Partirono da Bussecchio, frazione di Forlì, il 21 luglio 1946 per una gita organizzata alla locale cooperativa Casa del lavoratore. Il cielo limpido convinse tutti a una gita in barca, sulla motonave “Consolata”, fino all’improvvisa e fulminea burrasca di vento. La motonave si capovolse a poche centinai di metri dalla costa, con il gruppo travolto da onde gigantesche. A morire furono 17 persone: il più piccolo aveva un anno e il più grande 42, con i corpi riversi sulla spiaggia di Ponente, a Cesenatico. Quella tempesta provocò vittime da Venezia a San Benedetto del Tronto. Cesenatico fu la località con il maggior numero di vittime.

La commemorazione si è svolta oggi dal Porto Canale di Cesenatico con due barche storiche che sono uscite in mare in prossimità del luogo della tragedia, rientrando poi presso il monumento dedicato ai caduti del mare per la deposizione di una corona di fiori sulla lapide a ricordo del naufragio. Alla cerimonia di questa mattina, organizzata dalla cooperativa Casa del pescatore di Cesenatico, hanno preso parte il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, l’assessore del Comune di Forlì Rosaria Tassinari, Gabriele Zelli, organizzatore della delegazione di Bussecchio, il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo tenente di vascello Roberto Calabria e il vicecomandante Giulio Gadaleta. C’era anche Livio Farneti, superstite del naufragio con alcuni parenti delle vittime.

«Il 1946 – ricorda in una nota il sindaco Matteo Gozzoli – era la prima estate di libertà dopo la guerra e le vittime di questo naufragio avevano scelto Cesenatico per passare una giornata di mare. Questa tragedia ha segnato la comunità di Forlì e anche quella di Cesenatico. Partecipare alla commemorazione per il naufragio della “Consolata” è sempre molto emozionante».