Cesenatico
Dopo il 22 settembre il servizio di salvamento a carico degli stabilimenti balneari
Nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto – su mandato del Ministero della Infrastrutture – ha emanato una direttiva in merito al servizio di salvamento dopo il termine della stagione balneare fissato il 22 settembre: gli stabilimenti balneari – per poter rimanere aperti con lettini e ombrelloni – devono garantire questo servizio in autonomia. Una norma fortemente penalizzante per tutti gli stabilimenti balneari di Cesenatico, in contro tendenza con la volontà delle destinazioni di allungare la stagione e creare attrattiva oltre ai periodi più classici.
Lo si apprende dal Comune di Cesenatico tramite comunicato stampa.
«Ci troviamo davanti all’ennesima normativa nazionale calata dall’alto senza tenere conto della specificità dei territori – esordisce il sindaco Gozzoli – e senza tenere conto delle esigenze e delle volontà di un settore, quello turistico, così importante per il nostro paese. Ancora una volta gli enti locali come regione e comuni non sono stati né chiamati in causa e né ascoltati. La comunicazione è arrivata come sempre all’ultimo minuto, togliendo anche la possibilità ai privati di potersi eventualmente organizzare. La nostra amministrazione insieme alla Cooperativa stabilimenti Balneari e a tutti gli operatori sta lavorando da anni sull’allungamento della stagione balneare e sulla destagionalizzazione ma normative come queste vanificano ogni tipo di strategia e progettualità. Gli ottimi dati turistici degli ultimi anni sono arrivati grazie anche a stagioni più lunghe che danno modo a tutti di raggiungerci e di godere della nostra offerta».
«Il Comune di Cesenatico è un esempio virtuoso per tutta la Riviera e organizza il servizio di salvamento in sinergia con la Cooperativa Bagnini – aggiunge l’assessore Jacopo Agostini –. Mi sento di dire che in questi anni si sta vivendo un clima di collaborazione davvero ottimo con la Cooperativa che sostiene diverse attività sul territorio in campo ricreativo e culturale. Normative come questo creano solo confusione e rendono più difficile il lavoro di tutti. La sicurezza degli utenti deve sempre venire al primo posto ma qui ci troviamo di fronte solo a tonnellate eccessive di burocrazia e ostacoli che sembrano creati ad arte per introdurre difficoltà».