Rubicone
Peperoncini made in Romagna
Prosegue l’avventura di Sara Fattori e Giovanni Rizzo nel mondo dei peperoncini. Nel 2020 i due giovani coniugi avevano fatto i primi esperimenti con le coltivazioni, facendo crescere e poi raccogliendo varietà provenienti da tutto il mondo. Lo scorso anno nel loro appezzamento di terreno a Sant’Angelo di Gatteo hanno dato vita a una vera e propria azienda agricola denominata “Il nido dell’Orsogufo”.
A distanza di un anno dall’ultima intervista, cosa è cambiato?
L’avvio è stato molto positivo per via della curiosità verso due giovani che coltivano peperoncini. C’è sempre molta sorpresa nelle persone quando assaggiano differenti sapori piccanti, dai tropicali-fruttati fino a quelli affumicati e più legnosi.
La produzione della scorsa estate ha subito dei rallentamenti?
Abbiamo fatto germinare e nascere le piantine in serra riscaldata e sono state trapiantate in campo aperto nei primi giorni di giugno, che però è stato un mese terribile. Temperature sotto la media, tempeste e grandine hanno messo a dura prova le piantine che in quel momento avrebbero dovuto avere del tempo per potersi rinforzare, invece hanno subito un blocco di crescita ed il mese di luglio, con le sue ondate di calore, ha ostacolato ancora di più il processo.
Il mese di agosto è stato però ottimale.
C’è stata una svolta alla fioritura e all’allegagione del frutto, per cui siamo arrivati a settembre con piante cariche di frutti che stanno tutt’oggi giungendo a maturazione. Inoltre la scelta della pacciamatura ha protetto le radici dal forte calore, permettendo l’impiego dell’acqua in maniera sostenibile anche nei periodi di più siccità e, essendo un po’ rialzata, ha evitato che le radici fossero colpite da marciume con le forti piogge di tre settimane fa”.
Il processo produttivo si è espanso?
Oggi abbiamo raggiunto le 150 varietà di peperoncini in campo aperto che racchiudono sapori, profumi e colori unici provenienti da ogni parte del mondo, dai peperoncini americani, cubani, indiani fino ai coreani come il Gochu Rosso.Non mancano però peperoncini rari e strani come il Mutant Candlelight Red che presenta foglie e fiori filiforme dovuta al gene Filiform, con frutti irregolari e curiosi, tipico del clima desertico. O come il peperoncino Hallow’s Eve incrocio tra due razze Bhut Joloka e Pimenta De Neyde, bellissimo da vedere considerato un super piccante ma dal profumo e sapore ultra fruttato.
Dal raccolto poi create diversi tipi di prodotti?Abbiamo ideato nuovi prodotti trasformati a base di peperoncino, varie composte e creme dai sapori più particolari. Cerchiamo di accontentare tutti i gusti dai palati più “leggeri” fino ad arrivare a quelli ben rodati per il quale siamo andati a utilizzare peperoncini dalle piccantezze estreme come il Carolina Reaper (2.400.000 SHU su scala Scoville, in foto la varietà Yellow, ndr) solo per veri guerrieri.
L’ultimo passo è la vendita al pubblico.
Continuiamo a far conoscere il nostro progetto dei “Peperoncini made in Romagna” nelle fiere locali. Nelle prossime settimane ci troverete a quella di San Crispino a San Mauro Pascoli e “Il pesce fa festa” di Cesenatico. A breve sarà disponibile anche il nostro sito internet httpss://orsogufo.it/ dove poter fare gli ordini online.