Cesenatico
Coronavirus, le reti di solidarietà dei pescatori di Cesenatico
Reti di solidarietà per i pescatori di Cesenatico. “Da circa un mese – spiega Mario Drudi, segretario della cooperativa Casa del Pescatore – si è aperto un corridoio con il Comune, i servizi sociali, la protezione civile, la Caritas e la parrocchia di Santa Maria Goretti. Ogni settimana i pescatori fanno avere pesce fresco alle famiglie più bisognose di Cesenatico. Quando, a causa del maltempo, non si pesca, vengono consegnati altri alimenti, quali latte, pasta, uova, verdura e carne. Un commerciante ittico ci fornisce i camion frigoriferi per il trasporto”.
“In qualche modo – prosegue Drudi – abbiamo anticipato i bonus del Governo per la spesa alimentare. Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria si sono acuite le difficoltà economiche di alcune famiglie. Siamo partiti aiutando i nuclei seguiti dalla Caritas e dai servizi sociali del Comune, circa un’ottantina. Ora il disagio tende a crescere e raggiungiamo più di 150 famiglie”.
“Tutto è partito – rivela Drudi – da una fase di disorientamento. A inizio marzo i prezzi dei prodotti ittici erano crollati. Molte marinerie in Italia si erano fermate. A Cesenatico abbiamo compiuto una scelta di responsabilità verso la nostra comunità. La pesca è un servizio essenziale. C’è un’intera città chiusa in casa che deve mangiare. Anche se, con la chiusura dei ristornati, la domanda si è contratta, abbiamo ritenuto opportuno andare in mare, pescare meno, ma continuare a garantire un prodotto fresco per le pescherie e i per i punti vendita e, allo stesso tempo, raggiungere chi fa più fatica, donando loro pesce azzurro, pesce dello strascico e cozze e, se non disponibili a causa del maltempo, altri generi di prima necessità. In questo particolare momento abbiamo voluto lanciare un segnale forte, seminando un senso di comunità”.
Drudi guarda avanti: “Passata l’emergenza sanitaria, ci dovremo confrontare con un’emergenza socio-economica. Se il lavoro del reparto pesca e del commercio ittico prosegue, significa che una parte di Cesenatico è un po’ meno in sofferenza. Vuol dire che una categoria produttiva è autosufficiente dal punto di vista economico e non ha bisogno di risorse pubbliche, con le quali poter raggiungere meglio chi ha più difficoltà sociali ed economiche. È stata offerta – precisa Drudi – la possibilità di un fermo pesca emergenziale. Realtà come Chioggia si sono fermate per quaranta giorni. La crisi non si risolve dopo poche settimane di stop e gli indennizzi non arrivano nell’immediato. A Cesenatico abbiamo ritenuto più responsabile continuare a lavorare, pur andando in mare meno ore. Per noi il fermo pesca è esclusivamente legato al maltempo”.
“Oggi – fa sapere Drudi – il nostro pesce serve Cesenatico e il territorio della provincia di Forlì-Cesena. Esportiamo anche pesce azzurro in Francia, Spagna e Germania. Parallelamente all’attività produttiva, continuiamo a dare una mano a chi è più in difficoltà”.
“Dopo il 3 maggio – conclude Drudi – mi auguro che ai ristoratori possa essere consentito, se non l’apertura, almeno l’asporto, peraltro già possibile al supermercato. Vivere solo di consegne a domicilio non è facile”.
Delle reti di solidarietà dei pescatori di Cesenatico si parlerà domenica 26 aprile su Rai1, nel notiziario curato da Paolo Balduzzi, all’interno della trasmissione “A Sua immagine”, condotta da Lorena Bianchetti. Appuntamento dalle 10,30, prima della Messa delle 11 e dell’Angelus di papa Francesco. La finestra, inizialmente prevista per domenica scorsa, è stata riprogrammata per la prossima.