Sarsina. Il sindaco Enrico Cangini si ripresenta per il secondo mandato

Enrico Cangini si avvia al bis. A furor di popolo e senza avversari. Questa la sintesi della conferenza stampa svoltasi questa mattina a Sarsina, sui resti dell’antica città, “un luogo che ci ricorda le origini di cui dobbiamo andare fieri”, ha ricordato il sindaco uscente che ha illustrato la squadra per la tornata elettorale del prossimo 14 maggio.

A sostegno di Cangini, che si presenta come cinque anni fa con la lista civica “Enrico Cangini sindaco – Sarsina nostra”, sono intervenuti i tre parlamentari locali, Rosaria Tassinari (Forza Italia) Alice Buonguerrieri (Fratelli d’Italia) e Jacopo Morrone (Lega) che rappresentano le tre forze dell’attuale maggioranza di governo.

Palpabile l’entusiasmo nella sala del Centro studi plautini piena di amici e sostenitori. Visibile anche l’emozione di Cangini che lo ha ammesso e ha ribadito che si ripresenta “con umiltà al giudizio democratico”. Per quanto è dato sapere fino a oggi, non verrebbero presentate altre candidature per la tornata elettorale. Lo stesso Cangini, rispondendo ai giornalisti, ha ammesso che con l’opposizione in Consiglio comunale ci sono stati rapporti cordiali e trasparenti e “abbiamo condiviso i documenti di programmazione”.

Per Cangini si è trattato di un periodo, quello trascorso come primo cittadino della sua città, “che mi ha insegnato a voler bene alla gente e la gente mi ha voluto bene. Credo sia importante, quando si riesce a far qualcosa per qualcuno qualche volta”, ha aggiunto in una sorta di slogan personale.

Il sindaco uscente ha fatto leva ancora sul grande entusiasmo e sulla passione che dedica alla politica, fin da quando era ragazzino. Si è pure commosso, quando ha detto che tutto il suo tempo libero l’ha riservato al Comune, non avendo quindi neppure il tempo di pensare a una sua futura famiglia.

Sono stati tanti i temi toccati da Cangini che ha tentato un riassunto di cinque anni vissuti intensamente. Dalla scuola, con le classi da mantenere per salvare il territorio, al progetto “Bentornate cicogne” in aiuto dei nuovi nati e delle loro famiglie.

Poi ancora il lago di Quarto, per il quale saranno decisivi i prossimi cinque anni, vista la scadenza della convenzione con l’attuale gestore nel 2029, i servizi sociali, con l’ampliamento dei posti disponibili alla casa di riposo “Barocci” (da 42 a 50) e 16 nuovi posti realizzati nelle ex scuole di Quarto. In punto sanità, Cangini ha rivendicato la presenza di un’ambulanza per 12 ore al giorno, in modo che si sono ridotti i tempi di intervento nel territorio. Stessa situazione anche per la presenza dei medici di famiglia h12, un prolungamento dell’assistenza di base.

Sul turismo e sulle bellezze dell’Appennino Cangini ha toccato il tasto dello stupore. “Siamo diventati bandiera arancione grazie alla caparbietà di Elsa Cangini. Ma il nostro territorio e i nostri calanchi sono tutti belli. Lo comprendiamo quando viene qualcuno dal Belgio o dall’Olanda e si stupiscono di tanta bellezza. Anche noi dobbiamo continuare a stupirci”. E in proposito ha citato il titolo del Meeting di Rimini edizione 2020: “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime”.

Per la cultura si è parlato del Plautus festival, “mai chiuso neanche durante la pandemia, anche se abbiamo dovuto rinunciare a una buona parte di incassi con i posti disponibili in arena ridotti da oltre mille a 300”. Cangini ha annunciato il desiderio di dare vita una Fondazione Plauto. Poi ha ricordato il concerto con Max Gazzè e quello in calendario con Elio e le storie tese. E dopo le celebrazioni del Millennario della basilica Concattedrale di Sarsina che vide il maestro Ennio Morricone comporre l’opera ad hoc “Vuoto d’anima piena” (2008), nella città di Plauto si spera di fare arrivare il maestro Riccardo Muti. “Per ora rimane un sogno nel cassetto”, ha commentato il sindaco. 

A Cangini interessa anche la digitalizzazione. Ha menzionato il suo darsi daffare per portare internet a una famiglia di Ranchio. Ci riuscì grazie a un’antenna installata sulla chiesa parrocchiale. Oppure il suo interessamento fu decisivo in un’altra occasione per trattenere un’altra famiglia con sei figli che voleva emigrare, per lavoro, in Olanda. Grazie alle amicizie sul posto e a diverse sinergie, il sindaco riuscì nell’impresa.

Cangini infine ha fatto accenni alla ciclovia di San Vicinio, alla gratuità assicurata alle famiglie per il trasporto pubblico scolastico, ai mille euro dati a 90 partite Iva durante il Covid, ai “dieci milioni di euro in progetti da mettere a terra entro il 2026, con quattro finanziamenti del Pnrr” e al turismo e allo sport “per rinvigorire e riqualificare la nostra comunità”.

Sui candidati il sindaco uscente ha detto che coprono tutto il territorio, per appartenenza, passione e competenze, e che “non ha mai chiesto a nessuno di loro per chi votassero”.

La parlamentare di Forza Italia ed ex sindaco di Rocca San Casciano, Rosaria Tassinari, ha messo in evidenza come “Cangini sia un vanto e un esempio per le nuove generazioni”. Jacopo Morrone (Lega) ha sottolineato come Cangini venga “votato oltre le appartenenze politiche e come Sarsina sia sempre stata un modello, anche quando era una mosca bianca nel panorama regionale. Alice Buonguerrieri di Fratelli d’Italia, che ha riservato un ricordo per l’ex sindaco Luigi Mengaccini, ha aggiunto che Cangini “è capace, affidabile e serio ed è diventato amico dei sarsinati per la sua capacità di ascolto e la sensibilità sempre dimostrate”.

Di seguito l’elenco della squadra di Cangini: Oscar Bartolomei, Simone Bartolomei, Elsa Angela Cangini, Camilla Ceccaroni, Marvi Cesaretti, Filippo Collinelli, Michele Mengaccini, Michele Mingozzi, Romano Rossi, Manuel Ruscelli, Marica Santucci, Gianluca Suzzi. 

Nella foto qui sopra, alla destra di Enrico Cangini, Rosaria Tassinari e Alice Buonguerrieri. Alla sua sinistra, Jacopo Morrone.