Da Sarsina alla Terrasanta, prosegue il viaggio

Prosegue il pellegrinaggio in Terra Santa promosso dalla parrocchia di Sarsina. I 22 pellegrini, guidati dal parroco don Vincenzo Fantini, sono giunti mercoledì sera a Nazareth. Col gruppo dei sarsinati anche padre Israel Fidelis, del Preziosissimo Sangue, che presta servizio presso la chiesa dei francescani di San Piero in Bagno. 

La giornata di venerdì 14 luglio, per i pellegrini sarsinati, si è aperta con la salita al monte delle Beatitudini, suggestiva collina sulla quale Gesù ha pronunciato il Discorso della montagna che comprende le otto Beatitudini.

Nelle foto: La Messa al Monte delle Beatitudini, il gruppo sul Monte delle Beatitudini

  

Il luogo ha messo subito nella disposizione d’animo giusta il gruppo plautino, con la vista sul lago di Tiberiade (foto sotto)

dove secondo i vangeli Gesù iniziò la sua predicazione chiamando Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni per trasformarli in pescatori di anime e facendoli diventare suoi apostoli. Una presenza viva che, chiudendo un attimo gli occhi, lungo le sponde del mare di Galilea, si è potuta davvero percepire.

La celebrazione della Messa tra l’ombra delle palme e dei fichi, con la brezza calda del lago é stato un momento intenso per il gruppo di pellegrini sarsinati. “Gesù vedendo le folle vede il nostro cuore, le nostre fatiche. Confonde i sapienti e sceglie i deboli. I quali però devono mettersi nella povertà di Gesù”, ha spiegato il parroco don Vincenzo Fantini durante l’omelia (foto).

Dopo la visita, presso Tabga, alle chiese della moltiplicazione dei pani e dei pesci e del primato di Pietro, posizionata sulle rive del lago di Tiberiade

Foto: Il gruppo di pellegrini sul lago di Tiberiade

 

il viaggio è proseguito alla volta di Cafarnao. Nel villaggio lacustre Gesù trascorse il periodo più significativo della sua predicazione in Galilea. “La suggestione della sua presenza la si è respirata in ogni pietra disseppellita della sinagoga e della casa di San Pietro”, hanno commentato i alcuni pellegrini, nonostante una temperatura proibitiva che ha sfiorato i 40 gradi.