Valle Savio
San Piero in Bagno, ingresso in E45 ancora chiuso
L’ingresso in E45 di San Piero in Bagno in direzione Sud continua a essere chiuso per il rifacimento del manto stradale nell’arteria che collega Roma a Ravenna. Da domenica scorsa i residenti, ma anche turisti di passaggio e lavoratori, devono accedere dall’ingresso di Bagno di Romagna, posto qualche chilometro più avanti.
Ieri nel mercato che affolla le vie cittadine, abbiamo chiesto qualche opinione a chi tutti i giorni o quasi è condizionato nel viaggio da questa situazione. “Ho sentito malcontento e in generale qualche mugugno – ci riferisce Oberdan – ma i lavori sono necessari e per noi il disagio è relativamente piccolo. Per altre zone limitrofe invece è maggiore. Tutto sommato però è qualcosa di sopportabile. Ci sono invece i lavori da effettuare il prima possibile per sistemare i danni causati dalle frane perché se succedesse qualcosa di grave in E45 non voglio pensare alle conseguenze sulla viabilità ordinaria”.
Il cantiere per il nuovo manto stradale durerà per massimo una settimana, fanno sapere dal palazzo comunale, e ormai la scadenza si avvicina.
“Ci vuole un po’ di pazienza – spiega Filippo – però la E45 ha tanti problemi da quando è stata creata e andrebbero risolti in maniera definitiva”. Anche Maria getta acqua sul fuoco: “il tratto di strada non si allunga di molto, ma è comunque una perdita di tempo” e volge uno sguardo al quadro che si è venuto a creare dopo l’alluvione. “Sono emersi tanti problemi con le frane che hanno interrotto alcune vie di comunicazione e con i cantieri continui in E45 la situazione non è rosea”.
Guardando la fotografia da lontano, “per noi andare al mare è impossibile – sottolinea una barista -. Ci vuole più di un’ora e mezza. Scoccia perdere tempo tra i diversi cantieri e le frane hanno peggiorato tutto. Per fortuna non siamo mai rimasti isolati. Un altro problema, ad esempio, è il tratto della galleria di Quarto che si percorre in senso alternato ed è molto pericoloso. Nei primi giorni c’era una safety car che controllava la velocità dei transiti (con il limite posto a 40 chilometri orari, ndr)”.