Padre Faltas (Custodia di Terra Santa) a Sarsina: “Da cento giorni viviamo un inferno”

Tanta gente oggi pomeriggio in Concattedrale a Sarsina, prima alla Messa presieduta da padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, e poi per l’incontro con lo stesso sacerdote promosso dalla parrocchia. Ad ascoltare la testimonianza del francescano, egiziano di origine, da 35 anni in Terra Santa, sollecitato dal giornalista dell’agenzia Sir esperto di Medio Oriente, Daniele Rocchi, anche il vescovo Douglas Regattieri e i sindaci di Sarsina, Enrico Cangini, e di Mercato Saraceno, Monica Rossi.

Nell’omelia, padre Faltas, citato oggi da papa Francesco dopo l’Angelus in piazza San Pietro, ha detto, senza giri di parole: “Da cento giorni viviamo un inferno in Terra Santa, con 30.000 morti e più di 60.000 feriti. I morti si vedono lungo le strade. La gente è lungo le strade, senza più casa e un luogo dove trovare rifugio. Nessun posto è più sicuro, neanche le chiese. Oggi, chi vive nella Striscia di Gaza non ha più nulla. Molti muoiono di fame e di sete”.

Si tratta di “una situazione terribile – ha insistito il vicario di Terra Santa -. Tutte le famiglie dei cristiani sono divise. Chi va a Betlemme non torna più indietro. Parte della famiglia rimane a Gaza e parte a Betlemme. Ma anche in Cisgiordania la situazione è difficile. Dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas a Israele con 1.200 morti e 250 ostaggi, ci sono stati 400 morti. Betlemme è ancora chiusa. Noi non abbiamo festeggiato il Natale, perché Betlemme era triste. Dal 7 ottobre, visto che i cristiani vivono per la maggior parte di turismo, quasi tutti sono rimasti senza lavoro. E questo dopo i due anni di pandemia con i pellegrini che erano quasi scomparsi”.

Adesso anche il nord di Israele ha più pace, con gli attacchi di Israele su Hezbollah. “Tutti hanno paura – ha rincarato la dose il sacerdote – e nessuno più segue l’insegnamento di Gesù, come abbiamo ascoltato nel Vangelo di stasera. Tutti i potenti del mondo in questi ultimi tre mesi sono venuti in Terra Santa, ma solo papa Francesco chiede il cessate il fuoco, e lo chiede dal primo giorno. Tutti vedono quello che accade, ma nessuno fa nulla. Nella Striscia sono stati uccisi 10.000 bambini e 40.000 sono orfani”.

Poi cita un esempio: “Abbiamo preparato una lista di cento bambini da fare curare in Italia. Per metà di loro non abbiamo nessun accompagnatore. Sono rimasti senza nessuno”.

La riflessione finale. “Manca il perdono – ha concluso padre Faltas -. Al posto del perdono, si assiste alla vendetta. Allora noi offriamo questa celebrazione per i bambini uccisi e per quelli che non hanno più niente e nessuno. Per tutti i bambini, perché stanno soffrendo moltissimo”.

Un resoconto dell’incontro (foto qui sotto) sarà pubblicato su questo sito, sempre nella sezione Valle del Savio. L’evento si è tenuto con il sostegno della Bcc di Sarsina.

Gli scatti che seguono sono di Cristiano Riciputi