Al Rotary club presentato il Cammino di San Vicinio

Metti una sera a cena il Cammino di San Vicinio. È quanto è accaduto ieri nel nuovo ristorante di San Carlo “Bella mia” per iniziativa del Rotary club Cesena-Valle del Savio guidato dal presidente Gianluca Suzzi.

Dal 2017 è presidente dell’associazione che gestisce il Cammino che parte e arriva a Sarsina è la mercatese Cristina Santucci. “Il percorso del Cammino è stato rivisto per cercare di andare incontro alle attese dei camminatori che cercano silenzio, il contatto con la natura e il procedere lento”, precisa subito la presidente.

Nato durante le celebrazioni per il millenario della basilica Concattedrale (2008-2009) in cui è conservato il corpo del santo taumaturgo e primo vescovo della città plautina, San Vicinio, il Cammino è stato di recente modificato: dalle 14 tappe del primo itinerario, si è passati alle attuali 16 che conta un dislivello complessivo di ottomila metri. La prima frazione, giudicata troppo faticosa con i suoi 37 chilometri e molti saliscendi, è stata suddivisa in tre percorsi più agevoli e di maggiore godibilità, fino a Bagno di Romagna. Per il resto, il tragitto è rimasto quello che con i suoi 295 attraversa 17 comuni, tre province (Forlì-Cesena, Arezzo e Rimini) e due regioni (Emilia-Romagna e Toscana). 

L’associazione guidata oggi dalla Santucci è nata nel 2010. “Questo itinerario – dice la presidente davanti ai soci del Rotary che l’ascoltano con vivo interesse – è nato per conservare la memoria del santo. Il percorso attraversa borghi antichi e medievali, luoghi dello spirito come Camaldoli e La Verna, solo per citare i due più famosi, luoghi benedettini come il Monte a Cesena e Montetiffi nel Montefeltro, luoghi si silenzio come l’eremo di Sant’Alberico e attraversa paesaggi naturalistici di rara bellezza come ad esempio le foreste umbro-casentinesi e gli scorci delle colline che consentono allo sguardo di arrivare fino al mare”.

Il Cammino di San Vicino ne interseca diversi altri, come chi lo percorre può verificare dall’ampia cartellonistica presente lungo i sentieri. Ogni tappa oggi ha un dislivello massimo compreso tra i 500 e i mille metri, percorribili da chiunque. 

Oggi, racconta la Sintucci, alla Cammino da percorrere a piedi è stata affiancata una Ciclovia nata nel 2021. Si tratta di 325 chilometri che si possono concludere in tre-cinque giorni sia in mountain bike che con gravel e bici elettriche. La Ciclovia non ricalca il Cammino che è in gran parte su sentieri non transitabili su due ruote, ma segue un tracciato su strade bianche o forestali. Nel suo tragitto, che segue il flusso del Cammino, si superano sette passi: Incisa, Carnaio, del Vinco, dei Lupatti, Fangacci, dello Spino, del Frassineto. 

“Per la manutenzione del Cammino e della Ciclovia – ha aggiunto la presidente – mi sento di dover ringraziare, oltre tutti i nostri volontari, il Cai, i Comuni, l’Apt Emilia-Romagna, la Regione, il Gal, il Parco delle foreste casentinesi, i parroci, le pro loco”.

“In questi cinque anni di presidenza – conclude la Santucci con una certa emozione – ha cercato di incontrare sempre i pellegrini/camminatori che sono venuti da noi. Posso assicurare che tutti sono mossi da una motivazione personale”.

A oggi sono circa 400, negli anni di presidenza della Santucci, coloro che hanno ricevuto il testimonium, l’attestato di conclusione del Cammino. Per poterlo ottenere, sul percorso a piedi vengono chiesti almeno 150 chilometri sui 295 previsti, per la Ciclovia 200 sui 325 dell’intero percorso, attestati dalle credenziali da ritirare prima della partenza, come si conviene a ogni cammino che si rispetti.

Informazioni sul Cammino di San Vicinio si possono trovare sulla pagina Facebook Il Cammino di San Vicinio. Per la Ciclovia sul sito www.cicloviadisanvicinio.it