Valle Savio
Le visite del Fai ripartono dai piccoli borghi: weekend a Castel d’Alfero
Dopo il lockdown e l’annullamento delle ‘Giornate di primavera’ riprendono le visite del Fai, il Fondo per l’ambiente italiano. Protagonista del primo fine settimana d’estate, il 27 e 28 giugno, è Castel d’Alfero, piccolo borgo medievale abbandonato situato nel comune di Sarsina e vicinissimo ad Alfero (Verghereto). Le visite di terranno dalle 10 alle 18 con gruppi di massimo 15 persone con prenotazione obbligatoria al sito www.giornatefai.it entro venerdì alle 15.
Sottoposto a vincolo monumentale, Castel D’Alfero è composto da poche case tutte in pietra che, ad ala, racchiudono un luogo dall’innegabile fascino antico. I fabbricati, databili dal 1400 al 1500, conservano elementi costruttivi e decorativi tipici dell’arte delle maestranze comacine, i migliori architetti di castelli del loro tempo. Già sede intorno all’anno Mille di un importante castello sotto l’influenza della potente abbazia del Trivio (Verghereto), fu poi governata nel 1200 dai conti Guidi di Modigliana, e successivamente dai Fogliano e dai Della Faggiola. L’imponente cinta muraria, di cui restano poche tracce, fu poi trasformata in borgo rurale.
Disabitato e abbandonato dagli anni ‘70, versa oggi in stato di avanzato degrado, e nonostante le vicissitudini del tempo e all’incuria degli uomini ha conservato il suo aspetto tipicamente medievale. Alla visita del luogo si aggiungerà quella al laboratorio di lavorazione della pietra serena gestito da Emanuele Bernabini.
Al momento della prenotazione online, verrà richiesto un contributo minimo di 3 euro per gli iscritti al Fai e di 5 euro per i non iscritti da versare con carta di credito o PayPal.
“La Fondazione sta attraversando un momento di grande difficoltà e per proseguire le iniziative sul territorio avremmo bisogno più che mai del vostro sostegno — afferma la capo delegazione Fai di Cesena Alessia Zampini —. Allo stesso tempo però abbiamo deciso di rendere omaggio all’eccezionale lavoro svolto in questi mesi dalle migliaia di persone che si sono presi cura di noi, mettendo a rischio la loro stessa vita”.
A tutti i medici, infermieri, operatorio socio-sanitari e tecnici di radiologia che parteciperanno all’iniziativa e che presenteranno il regolare tesserino di riconoscimento, il Fondo ambiente italiano regalerà la sua tessera.