Gli Artenovecento cantano De André

Gli echi antichi del Mediterraneo inonderanno l’arena Plautina di Sarsina sabato 29 giugno, per la seconda e ultima serata di “Rock in Rino Arena”.

Dopo il tributo ai Pink Floyd con il concerto dei Floyd Machine, è il turno della musica e della poesia di Fabrizio De André. In scena ci saranno gli Artenovecento con uno dei loro spettacoli più amati e ricercati, D’a me riva.

Sarà “una vera e propria Odissea musicale nel repertorio di De André” spiega Emiliano Ceredi, interprete con chitarre, bouzouki e voce insieme a Matteo Peraccini (voce e chitarre), Gioele Sindona (violino, nyckelharpa, voce), Alessandro Frattini (basso, contrabasso, voce), Jader Nonni (batteria), Thomas Lisi (tastiere), Claudia Stambazzi (flauti, voce), Denio Derni e Lianca Pandolfini (attori). Quasi due ore di musica, teatro e poesia, per la regia di Matteo Peraccini, Denio Derni e Emiliano Ceredi, che andranno a chiudere questa prima parte dell’anno dedicata dagli Artenovecento al ventennale della morte di Faber, celebrato dal gruppo con ben tre spettacoli inediti. In repertorio, invece, da una decina d’anni, D’a me riva ha per protagonista “il mare – continua Ceredi – fonte di ispirazione di uno dei più grandi capolavori della musica mondiale, Crêuza de mä”.

In scaletta per il 29 giugno, una data unica e quindi da non perdere, proprio l’album Crêuza de mä, riproposto integralmente, e le altre canzoni di De André in lingua genovese e gallurese, ad accompagnare la poesia dei lirici greci, adattate al palco con traduzioni originali, anche queste “ben poco accademiche e filologiche”.

Un connubio fra gli autori dell’antica Grecia e l’Arena dell’antica città plautina sui versi di Saffo, Alcmane, Anacreonte e Simonide. “Facciamo un bel ripasso visto che siamo in periodo d’esame”, scherza l’artista. Quale contraltare contemporaneo, le citazioni di Walter Galli e Giovanni Pascoli. Non a caso. Da sempre gli Artenovecento dedicano attenzione al dialetto, lingua che “piano piano andiamo perdendo – riflette Ceredi – ma che è ancora vitale e in grado di raccontare le atmosfere, le sensazioni, gli oggetti.

Come diceva il grande Raffaello Baldini ‘Ci sono cose che accadono solo in dialetto’”. Non mancheranno in coda, rassicura infine, le grandi hit di Gaber, a partire da Bocca di rosa. 

I biglietti per lo spettacolo saranno disponibili la sera dell’evento a partire dalle 19; il concerto inizierà alle 21.30. Il costo del biglietto è di 15 euro, consumazione gratuita per i soci dell’associazione Ostinata e contraria. Dalle 19 apericena con pesce fritto e servizio bar, in collaborazione con La taverna di Plauto. Il concerto si terrà anche in caso di maltempo.